Tra i simboli di questa seconda Lazio targata Simone Inzaghi c’è senza dubbio Ciro Immobile. Il centravanti napoletano, arrivato quest’estate dal Siviglia, si sta rivelando, giornata dopo giornata, la freccia più letale nell’arco del tecnico piacentino, che si è giovato della sua prolificità anche nell’ultimo match contro il Cagliari, dove il numero 17 ha messo a segno una doppietta. La quale gli ha permesso di salire a quota otto reti in classifica cannonieri (a -2 dalla vetta, occupata dal ‘collega’ romanista Dzeko) e soprattutto di violare la porta avversaria per il quarto match consecutivo. Numeri importanti per il ragazzo di Torre Annunziata, che inserisce il proprio nome anche nelle statistiche del club biancoceleste.
Nella storia della Lazio, infatti, solo Beppe Signori, nelle prime dieci giornate di Serie A al suo primo anno con l’aquila sul petto, è riuscito a collezionare un numero di sigilli maggiore del suo. L’attaccante di Alzano Lombardo, infatti, nella stagione 1992/93, con Zoff in panchina, riuscí ad andare in doppia cifra con ben 11 marcature nelle prime dieci gare. Un record che nessuno da allora è riuscito quantomeno ad eguagliare, nemmeno Immobile, che tuttavia può consolarsi con il fatto di aver tolto la piazza d’onore ad un mito del calibro di Silvio Piola, sceso in terza posizione con i suoi sette centri. Dietro il centravanti di Robbio Lomellina troviamo poi Klose e Zarate, i quali si devono accontentare di restare ai piedi del podio con sei reti a testa, messe a segno rispettivamente nelle stagioni 2011/12 e 2008/09. Presente in questa particolare classifica anche Djordjevic, che collezionò cinque gol nel 2014/15, superando Chinaglia e Crespo, che si erano fermati a quattro.