La Lazio ad Udine ha fatto un’ottima partita. Un match costruito bene e portato a termine nel migliore dei modi (evitando la ripetizione del primo errore stagionale: la partita di Bergamo). Una Lazio che ha giocato in modo corale e che è riuscita a dimostrare a tutti di essere squadra dentro e fuori dal campo (vedi l’abbraccio al momento dei gol tra tutti i giocatori). Una squadra felice di ritrovarsi e di giocare insieme, una Lazio che sembra aver messo da parte tutte le polemiche e le negatività di questo inizio stagione. E’ vero… “una rondine non fa primavera” e serve assolutamente continuità di risultati dopo la prestazione di Udine e paradossalmente la pausa arriva nel momento meno adatto. Serviva vincere e convincere, ed è stato fatto. Sì, si potrebbe sminuire ancora una volta dicendo “eh ma con questa Udinese…” ma questa sarebbe una grande ingiustizia perché, nonostante stia vivendo un momento difficile – infatti è praticamente crollata dopo il primo gol laziale – l’Udinese resta una buona squadra. Non possono essere solo i demeriti dell’Udinese ad aver cagionato questa vittoria. Semplicemente la Lazio ha interpretato al meglio il modulo che ha messo Inzaghi, che poi può essere 4-3-3, 4-2-3-1, 4-3-1-2….l’importante è che la squadra abbia ricominciato a giocare con la difesa a 4, è questa la svolta più importante. La difesa a 4 ti dà solidità difensiva ed offensiva: perché Patric e Lukaku (il belga è stato tra i migliori sabato) hanno dato una mano non solo in fase difensiva ma anche in quella offensiva. Insomma, hanno giocato da squadra, una squadra a cui serviva un’iniezione di fiducia, perché nelle ultime partite quest’ultima era venuta a mancare. Vedi sopratutto la partita contro l’Empoli dove la squadra aveva sottolineato sì l’importanza dei 3 punti ma, era consapevole del fatto di aver realizzato una pessima prestazione. E ciò restituisce un po’ di sana e benedetta serenità che mancava da troppo tempo. Ora è importante non fermarsi. Dopo la sosta la Lazio dovrà giocare 4 partire una dietro l’altra: prima con il Bologna, poi si va a Torino, dopo c’è il turno infrasettimanale in casa con il Cagliari (26 ottobre) ed infine con il Sassuolo ancora in casa domenica 30 ottobre. Queste 4 partite saranno decisive per capire cosa vuole fare questa Lazio da grande e se si può continuare a crescere. La Lazio sulla carta è più forte anche del Torino e Sassuolo, che sembrano assai in forma. La Lazio ha le qualità per trionfare.
I SINGOLI – Parlare dei singoli è sbagliato ma è giusto fare un applauso a Lulic, Felipe Anderson ed a Ciro Immobile (che da solo ha gestito l’impianto offensivo). E’ giusto dare meriti a loro che hanno fatto bene. Anche Milinkovic-Savic, che in una posizione non sua, si è dimostrato un giocatore di qualità. Non è dinamico è vero, (è possente…c’è poco da fare), ma si è trovato bene in quel ruolo. Chissà se la Lazio possa permetterselo anche in altre partite più importanti… Per non parlare di Parolo…immenso nel ruolo di regista. In ogni caso godiamoci quello che è successo sabato. Certo l’Udinese non era la Juve o il Milan, ma la Lazio si è comportata molto bene, anche se qualche rischio lo ha corso ma ha avuto il merito di essersi preparata bene in settimana ed aver studiato alla perfezione i propri errori di gioco e giustamente modificato l’impianto di gioco.
I CALCI PIAZZATI – Negli anni passati la Lazio era praticamente una delle pochissime squadre che non era in grado di sfruttare i calci da fermo. Punizioni ed angoli erano diventati più un handicap che una risorsa da poter sfruttare. Spesso e volentieri erano gli avversari a sfruttare tali occasioni per far male ai biancocelesti. Con Inzaghi qualcosa è cambiato: con il tecnico piacentino, infatti, fino ad ora la Lazio ha segnato ben 4 gol da calcio piazzato. In questa Serie A, nessuno ha fatto meglio.
Marco Lanari