Diego Armando Maradona si è allenato sul campo centrale del Centro Sportivo di Formello insieme al figlio Diego Jr., alle rispettive compagne e al suo entourage. A margine dell’allenamento, Diego Armando Maradona si è fermato ai microfoni di Lazio Style Radio per ringraziare la Lazio dell’ospitalità e ribadire l’orgoglio per la chiamata di Papa Francesco: “Sono cresciuto in campo, a casa mia c’è sempre un campo per giocare. Quando vedo un terreno così mi fa piacere per i calciatori e i tifosi. Così ci si può allenare bene. Ringrazio tutta lo staff della Lazio, anche se il preparatore dei portieri Zappalà non ci ha fatto segnare, ci siamo trovati bene. Lo staff si è comportato benissimo. Accoglienza tipica italiana, dove vado mi aprono sempre la porta. Ringrazio la società biancoceleste per avermi accolto, grazie mille”. Poi sull’evento ‘Uniti per la pace’: “Queste occasioni e queste partite servono e ci uniscono. Sappiamo cosa sta accadendo nel mondo. Noi accendiamo la TV e sappiamo cosa accade, e questo ci fa paura. Quando Papa Francesco ci chiede di giocare una partita per la pace non possiamo dire di no. Tutti siamo per la non violenza. Basta con le bombe che uccidono bambini innocenti. Dobbiamo continuare a lottare per tutto questo. Tante armi uccidono tante persone in tutto il mondo. Mi ero ritirato dalla chiesa ma il Santo Padre mi ha riavvicinato alla fede. Quando Papa Francesco chiama Diego, Diego è pronto. Una parola anche per i terremotati del Centro Italia. Giocheremo anche per loro, hanno bisogno del nostro sostegno”. La Lazio ha poi omaggiato Maradona con una maglia ufficiale personalizzata. Un regalo gradito che ha convinto Maradona a canticchiare – o almeno approntare – qualche nota dell’inno biancoceleste: “Ringrazio la Lazio per l’accoglienza. Ricordo l’inno quando uscivo dall’Olimpico. Vola, un’Aquila nel cielo… Io alla Lazio ho un grande amico come Bruno Giordano, continuo a sentirlo telefonicamente. Se lui viene ad allenare la Lazio, io faccio il secondo“.