In vista della sfida di domenica tra Torino e Lazio, è intervenuto, ai microfoni di ‘Elleradio’, il doppio ex Roberto Muzzi, attuale vice allenatore del Panathinaikos. Queste le sue parole.
Sulla Lazio vista in queste prime giornate: “Finora non è stata bellissima, ma concreta, molto concreta, difficile da incontrare per tutti. Contro il Bologna domenica scorsa, nonostante le difficoltà iniziali, ha ottenuto un punto più che meritato, viste le tante occasioni da gol create”.
Su Simone Inzaghi: “Lo stimo come allenatore così come lo stimavo da giocatore. Ci incontrammo con le squadre Allievi, io allenavo la Roma. Mi sembra un ragazzo preparato a tutti i livelli e potenzialmente in grado di portare la squadra dove merita”.
Su come trovare continuità dopo la bella prova di Udine: “Contro l’Udinese la Lazio mi è piaciuta tantissimo, ma la squadra ed Inzaghi hanno bisogno di tempo, perché i risultati aiutano a lavorare sul gioco. La rosa della Lazio è importante, mi piace molto Keita in particolare, ma i giovani di talento sono veramente tanti. Lavorandoci su Inzaghi può sicuramente assestarsi ai livelli visti a Udine”.
Sul prossimo confronto con il Torino di Mihajlovic: “Sinisa è un allenatore sanguigno, il Toro sta vivendo un grande momento e lui starà già caricando i suoi giocatori. Sarà una grandissima partita, un confronto tra due allenatori che sanno mettere bene le squadre in campo, con il Torino che quest’anno ha un attacco di primissimo livello, come fatto vedere a Palermo”.
Sulla visita della Lazio ieri ad Amatrice: “La Lazio si è dimostrata sempre sensibile a questi temi e le immagini dei giocatori nelle zone colpite dal terremoto sono state sicuramente edificanti”.
Sulle differenze tra calcio italiano e greco: “Del calcio italiano ad Atene si parla solamente bene, resta un modello da seguire, anche se in Grecia gli stadi sono spesso esauriti e c’è una grandissima partecipazione popolare che forse in Italia si poteva riscontrare solo nel passato. Qui stanno ricostruendo gli stadi in stile inglese, sono più attaccati al campo e il pubblico si sente maggiormente coinvolto e vicino alla squadra”.
Sulla crisi tecnica degli attaccanti italiani: “Quando giocavo io era più facile arrivare in prima squadra. Non ho nulla contro i calciatori stranieri, ma il settore giovanile italiano va tutelato al meglio, cosa che al momento non avviene. Questo si ripercuote sulla qualità della Nazionale, ai giovani giocatori non viene permesso di esplodere subito come avveniva ai miei tempi. Questo pur essendo la Lazio la squadra che offre migliori chance ai giovani al momento in Italia. Seguo la Primavera, dove gioca mio figlio Ramon e sono rimasto molto impressionato da Alessandro Rossi”.
A proposito, proprio Rossi è considerato la vera alternativa a Immobile: “Il salto nella prima squadra è comunque importante, ma aiuta il ragazzo a migliorare e ad esplodere. Un giocatore come Rossi, inserito in un contesto di prima squadra, imparerebbe moltissimo, cambierebbe completamente prospettive adattandosi a ritmi differenti. Inoltre, allenarsi accanto a giocatori importanti come lo stesso Immobile, gli farebbe molto bene. Deciderà Inzaghi quando lo porterà con sé, ma io non perderei troppo tempo”.
Infine, sul campionato: “L’Inter sta affrontando un momento non facile a livello ambientale, senza nulla togliere all’impresa compiuta dal Cagliari domenica scorsa. De Boer deve adattarsi al calcio italiano comprendendone la realtà, cosa che al Milan non serve perché Montella è già molto bravo ed esperto. La Lazio? Secondo me può ritagliarsi il suo spazio, è un gruppo che può giocarsela con tutte le altre squadre. Il lavoro di Inzaghi al momento è sotto gli occhi di tutti e per nessuno è facile incontrare i biancocelesti”.