Stefano Mauri è intervenuto nel corso della trasmissione ‘1900 Tv’, di seguito le sue parole.
Sulla Lazio attuale: “Ho visto tutte le partite e non sta esprimendo un calcio bellissimo, perché mister Inzaghi sta ancora cercando la quadratura del cerchio. Comunque, visto che ad inizio campionato servono punti, è meglio vincere che fare bene. Poi credo che arriverà anche il gioco”.
Su Milinkovic-Savic: “Personalmente, io non lo vedo come trequartista in un campionato italiano. Si caratterizza per essere molto pressante e per avere un tiro importante, quindi, se gioca con gli occhi rivolti alla porta, è meglio”.
Su un suo possibile erede in biancoceleste: “Al momento la Lazio non ha un giocatore con le mie caratteristiche. Ci sono buoni giocatori, come Parolo ma simili a me non ne vedo. Soprattutto per quello che riguarda i movimenti senza palla. È una questione di indole, o sei abituato a questo tipo di calcio fin da bambini o niente. È una mancanza che vedo in questa Lazio, soprattutto fra gli esterni, che pensano troppo al pallone”.
Sugli obiettivi per la stagione: “La Lazio ha iniziato bene sotto il profilo dei punti e dei risultati. La squadra è competitiva, anche se non per le prime posizioni. Dipenderà molto anche dagli infortuni e da quello che riusciranno a fare i nuovi acquisti. Al momento il piazzamento che si può raggiungere è l’Europa League”.
Sul ‘caso’ Keita: “Secondo me, quando un giocatore sbaglia, viene perdonato, ma è quando manca di rispetto al gruppo, che è sacro, che fa più fatica. Tutto dipenderà dal suo comportamento nei prossimi mesi. Io non sono dentro lo spogliatoio e non posso dire quale sia stata la reazione dei giocatori”.
Su Peruzzi: “Ha portato la sua esperienza, che è tantissima Come persona ha un grandissimo carisma ed è ascoltato da tutti. Portarlo alla Lazio è stata una mossa davvero azzeccata”.
Dell’infortunio di Biglia: “Anche in passato c’era questo problema degli infortuni. Un infortunio ha sempre diverse cause. Nel caso specifico di Biglia bisogna capire dove si è sbagliato, se nella prima diagnosi, nella riabilitazione o negli allenamenti. Il giocatore, di solito vuole rientrare il prima possibile e giocherebbe anche stirato. La decisione in questi casi va presa in base, oltre che alla volontà del calciatore, al parere dello staff. Ma poi io penso che, se Biglia avesse sospettato di poter peggiorare la situazione, non avrebbe rischiato”.
Sul suo futuro: “Con la Lazio non ho avuto ancora nessun contatto. Qualcosa si sta muovendo, per ora mi alleno con Giannichedda. Ho fatto il primo corso da allenatore, forse mi piacerebbe iniziare con un ruolo da dirigente, però ancora non lo so, non ho deciso”.