Felipe Anderson :)
Secondo le pagelle della nostra redazione (leggi qui le pagelle di Lazio-Sassuolo), il giocatore carioca è stato il migliore fra i giocatori biancocelesti. Una prestazione che conferma il buono stato di forma del calciatore, che rallegra tutta la fan base.
L’aspetto positivo
Quello che è risaltato dalla prestazione odierna è che, pur non segnando, Felipe Anderson ha dato l’impressione di essere sempre sul “pezzo”. Concentrato fino all’ultimo minuto di gioco, ha conquistato la fiducia di Inzaghi che, a sua volta, è stato abile nell’intuire che il primo cambio da fare doveva essere quello di Keita. In questo modo il tecnico piacentino ha dato seguito alle pericolose ripartenze di Felipe sulle corsia esterna. Dei tre lì davanti (come rendimento), è stato forse il più dinamico.
La fiducia di Inzaghi
Parte del merito di questo piccolo, ma evidente, processo di maturazione è sicuramente il fatto che il mister, ha di fatto promosso Felipe Anderson come il successore di Antonio Candreva. Luis Alberto può aspettare comodamente in panchina, perché è giusto che il mister punti a valorizzare un ragazzo che quest’anno ha praticamente sempre giocato. Sulle undici gare di campionato disputate, Felipe Anderson ha giocato in tutti i match, tranne a Bergamo perché impegnato con la nazionale olimpica. Titolare della corsia destra, gli 830 minuti di gioco sono il frutto di una fiducia incondizionata, che sta dando quella continuità necessaria per maturare e acquisire, quelle certezze di cui Anderson necessita. Quest’anno è partito in sordina (come è giusto che sia) e se la Lazio ora è quarta in classifica, il merito è anche il suo. Dopo diversi anni di ambiguità tecnico-tattiche, lo pseudo talento di Brasilia sembra un giocatore più maturo. Usiamo il condizionale, rimanendo cauti e coi piedi per terra, perché se Felipe Anderson continua a mantenere questi livelli, la Lazio potrà togliersi diverse soddisfazioni.