Il difensore olandese Wesley Hoedt è intervenuto sulle frequenze di Lazio Style Radio per analizzare il suo momento e quello di tutta la squadra biancoceleste.
Come procede?
“Va bene, sto bene, anche la squadra sta facendo bene. Sono contento“.
Il bilancio di questo inizio di stagione?
“Abbiamo iniziato bene, potevamo prendere anche più punti. Ne abbiamo 18, dobbiamo guardare avanti, c’è una gara importante col Sassuolo“.
Come ti trovi con Inzaghi?
“E’ molto molto bravo, l’anno scorso ho giocato tante partite, quest’anno sto migliorando. Ho giocato la prima partita, ho fatto un ottimo ritiro estivo. Dopo non ho giocato per qualche gara, ho parlato col mister, ha fatto delle scelte diverse che dovevo rispettare. Ma non ho mai mollato, mi sono sempre allenato alla grande e ho sfruttato le occasioni“.
State remando tutti dalla stessa parte, anche chi non gioca rimane concentrato…
“Sicuramente ho avuto anche io un paio di problemi, non è mai bello essere in panchina. L’anno scorso ho fatto 35 partite, non è giusto fare “casino” se uno non gioca. Devo andare avanti e farmi trovare pronto quando verrò chiamato“.
Ora c’è il Sassuolo, poi la trasferta di Napoli…
“Con il Sassuolo è una partita importante, poi vediamo cosa succederà contro il Napoli, vogliamo fare punti anche lì. Matri? Non so se giocherà, ma dobbiamo fare la nostra migliore partita per fare punti e arrivare più in alto possibile“.
C’è rammarico per i pareggi con Bologna e Torino?
“Si, c’è rammarico, ma non possiamo guardare indietro, la classifica è così e dobbiamo pensare solo al futuro“.
Questa è la Lazio dei giovani…
“Si è così, secondo me l’età è importante nel calcio ma non così tanto. Deve decidere il mister, è importante che dia spazio ai giovani. I giovani stanno ripagando la fiducia del mister“.
Come ti trovi con Wallace?
“Molto bene, ha imparato subito l’italiano e ci capiamo molto bene durante le partite. Rivedo in lui io nella scorsa stagione. Io sono già alla 40esima presenza mentre lui è all’inizio. sta facendo molto bene“.
Il tuo passato da attaccante ti aiuta nell’impostazione?
“Certo, il mio passato mi aiuta mosto per quella fase, ma la mia priorità è difendere. con il Cagliari abbiamo mostrato un bel gioco. personalmente adesso capisco molto bene il calcio italiano, ho solo 22 anni e ho ancora molto spazio per migliorare“
Il tuo rapporto con il gol?
“Il gol non è il mio primo obiettivo, sono un dufensore. sfrutto la mia altezza per cercare il gol di testa, forse devo ancora migliorare nei movimenti per cercare gol sui calci d’angolo. Ho già fatto un gol“.
Bastos?
“E’ molto forte, ha già una grande esperienza ed è un gran giocatore. abbiamo tanti buonissimi giocatori“.
De Vrij?
“Stefan ha già giocato 250 partite più o meno, ha tanta esperienza e questo in campo si vede. Adesso lui ci manca, ma dobbiamo dimostrare di poter giocare anche in sua assenza, abbiamo altri giocatori forti, stefan è una persona molto intelligente, sa quando essere felice e quando meno. E’ una persona gentile che mi sta aiutando tanto“.
Pensi alla Nazionale olandese?
“Ho ancora tempo per migliorarmi, sicuramente devo fare qualcosa in più per meritare la convocazione. Adesso devo andare avanti così e vediamo se arriverà, posso diventare un difensore molto forte“.
Con quale modulo ti trovi meglio in difesa?
“Preferisco giocare a 4, ma secondo me un giocatore a livello di Serie A deve sapersi adattare ad ogni modulo, a 3, 4 o 5. Personalmente preferisco avere un altro difensore accanto“.
Perchè hai cambiato ruolo da giovane?
“Nell’under17 ero ancora centrocampista, poi sono cresciuto molto e i miei movimenti non erano molto eleganti. Il mister così ha deciso di provarmi difensore e in due anni ero in prima squadra. Mi piace essere un difensore. E’ stato il mio fisico a portarmi a giocare in difesa, è lì che voglio giocare e diventare il più forte possibile“.
Quali sono gli obiettivi per quest’anno?
“Dobbiamo sicuramente arrivare nelle prime 5 posizioni, abbiamo una squadra forte che può giocarsela con tutti. adesso è difficile dire dove arriveremo, spero più in alto possibile“.
L’attaccante più difficile da marcare?
“In Italia tutti gli attaccanti sono difficili da marcare, tutti gli attaccanti sono di alto livello. Il livello medio dei giocatori qui è molto maggiore rispetto a quello che c’è in Olanda. Lì il calcio forse è meno tattico e più bello da vedere, ma per quanto riguarda la media non c’è paragone. In questo momento noi olandesi dobbiamo fare di tutto per risollevare il nostro calcio“.
Giulio Piras