Per parlare della gara tra Torino e Lazio è intervenuto ai microfoni di “Laziali On Air”, trasmissione in onda su Elleradio 88,100, il doppio ex ed attuale tecnico della Primavera del Pisa Alessandro Grandoni.
Queste le sue parole sulla gara di domenica: “Sarà una bellissima partita tra due squadre che hanno iniziato molto bene la stagione. Mi spiace per l’infortunio di de Vrij, per la Lazio è una brutto colpo. Credo che il difensore olandese, assieme a Biglia, sia il miglior elemento della squadra. A parte questo, penso che sarà interessante assistere alla sfida tra due attacchi che stanno facendo bene: Immobile, Keita e Felipe Anderson da una parte, Belotti, Ljajic e Iago Falque dall’altra“.
Sulla sfida tra i due allenatori: “Inzaghi sta facendo molto bene, oltre le migliori aspettative. Non era facile riprendere in mano la situazione dopo il caso Bielsa ma Simone ha mostrato grande personalità. Sinisa ormai lo conosciamo da tempo, allenatore di carattere e con una grande preparazione tecnico-tattica”.
Sull’inedita coppia Hoedt–Wallace: “Quando viene meno un difensore forte come de Vrij è un problema non solo perchè si deve fare a meno delle sue qualità ma anche per la sicurezza che da’ all’intero reparto difensivo. Mi auguro che i sostituti possano dimostrare di essere all’altezza“.
Sui rinnovi di Biglia e Keita: “L’argentino è un giocatore del quale non si può fare a meno, farei di tutto per averlo il più tempo possibile in campo e nello spogliatoio. Bisogna rinnovargli il contratto e tenerlo. Secondo me è anche il giusto capitano. Farei di tutto anche per trattenere Keita. E’ giovane, ha solo 21 anni, tra qualche anno potrebbe diventare un numero uno”.
Sulla corsa per l’Europa: “A parte la Juventus le altre sono tutte squadre con una cosa in comune: non hanno la compattezza societaria dei bianconeri. Le milanesi fanno e disfano senza stabilità e senza avere una mentalità vincente. Napoli e Roma sono sempre competitive ma commettono spesso passi falsi”.
Sui giovani biancocelesti: “La Lazio ne ha diversi e tutti validi. Da allenatore ed ex difensore arrivato molto giovane in Serie A credo che l’aspetto umano sia fondamentale. Bisogna trasmettere loro tranquillità e sicurezza. Io esordii a 18 anni nel famoso derby vinto con il fallo di mano di Lanna. Il giorno prima avevo disputato la semifinale del torneo di Viareggio contro il Parma di Buffon. Zeman mi disse: ‘Vai, gioca come fai con la Primavera’. Mi rasserenò molto. Oggi nei giovani c’è meno fiducia, si dice che non sono in grado di reggere le pressioni. All’estero è differente, basta solo pensare che il Borussia Dortmund qualche giorno fa in Champions League ha fatto un cambio tra un ’97 e un ’98 contro il Real Madrid“.