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E se davvero vivessimo in Matrix? Due miliardari finanziano le ricerche

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Era il 7 maggio del 1999 quando nelle sale usciva il film Matrix che rivoluzionò il genere della fantascienza consacrò Keanu Reeves nell’olimpo dei divi di Hollywood. Per quei pochi che non l’hanno mai visto, Matrix è un film di fantascienza scritto e diretto dai fratelli Wachowski secondo cui la realtà in cui viviamo sarebbe frutto di una neuro-simulazione interattiva. Insomma tutto ciò che vediamo, ascoltiamo e mangiamo, in realtà non esisterebbe, ma sarebbe per l’appunto un mondo virtuale chiamato Matrix.

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Nel film il protagonista Neo viene scollegato da Matrix e inizia la rivoluzione contro i robot. Quanti di voi dopo aver visto il film hanno pensato, anche solo per un secondo, che potesse essere davvero così? C’è chi ne è convinto. Parliamo di Elon Musk, imprenditore visionario fondatore di Tesla Motors e SpaceX, nonché cofondatore di paypal. Il punto di partenza della sua tesi è la rapidità dell’avanzamento delle proprietà informatiche: così veloce e massiccia che in un futuro prossimo le menti artificiali potranno divenire indistinguibili da quelle reali e umani. Proprio per questo, qui il pivot della tesi, non c’è dunque alcuna ragione per non pensare che un quadro simile non sia già avvenuto in passato e che, come nella neur osimulazione interattiva della saga di Matrix, ci stiamo già dentro fino al collo. Questa tesi starebbe sempre più prendendo piede negli States tanto da aver spinto due miliardari a investire sulla ricerca per capire come rompere la matrice. Anche la Bank of America ha sostenuto questa idea, ammettendo che c’è il 50% che questa possibilità possa essere reale. E voi che ne pensate?

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