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Diaconale: “Andare ad Amatrice un’idea del presidente. Sono rimasto stupito, non mi aspettavo tanta partecipazione dai giocatori”

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Come confermato dalla società la Prima Squadra biancoceleste sarà prossimamente ad Amatrice, la cittadina colpita dal sisma dell’agosto scorso tanto cara al numero uno laziale. Per commentare tale notizia è intervenuto ai microfoni di Radiosei il responsabile della comunicazione biancoceleste, Arturo Diaconale.

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Queste le sue parole: “Il presidente Lotito è molto legato a quella popolazione, ha partecipato ai funerali, gli è stato vicino. Si può capire, è la sua terra. Mandare la squadra a incontrare i ragazzi, i bambini della scuola che è stata ricostruita, è tutto frutto della sua sensibilità. I giocatori hanno mostrato grande partecipazione. Non me l’aspettavo una risposta del genere, credevo che sarebbero rimasti più indifferenti, soprattutto gli stranieri. Sono tutti ragazzi per bene, ne sono rimasto veramente colpito. Anche loro hanno mostrato una certa sensibilità. I ragazzi porteranno dei piccoli doni con il marchio Lazio. Faremo anche la foto ufficiale e il ricavato dei poster venduti verrà dato in beneficienza ai popoli colpiti dal terremoto”.

Come si svolgerà la giornata? “Saremo sul posto in tarda mattinata, dopo il termine delle lezioni, poi nel pomeriggio svolgeremo l’allenamento sul posto. Non so se sarà presente anche Olympia. Faremo tutto il possibile per averla con noi ma si tratta di un trasferimento di un animale che si è ambientato e vive molto bene a Formello. Non so dirlo comunque. Voglio fare i complimenti a tutta la società, soprattutto al presidente. Io venivo da altre situazioni, queste sono belle iniziative”.

Sul rapporto tra la Lazio e i media: “So come funziona. Le notizie che hanno più risalto sono quelle negative, suscitano più interesse, mentre quelle positive rendono meno. Si punta agli aspetti negativi. Ma questa cosa non succede a tutte le squadre, soprattutto qui a Roma. Evito di  fare nomi ma certe cose vengono interpretati in modo diverso. Ieri ad esempio io ho visto una partita diversa da quella raccontata da altri colleghi: la Lazio avrebbe potuto vincere 4-1. Il Bologna ha tirato una sola volta in porta. In passato partite simili le avremmo perse. Nel secondo tempo abbiamo sbagliato tanti gol, non è certo mancato l’impegno alla squadra. Dopo l’incontro ho parlato con Parolo: la nostra è una squadra giovane, a volte ingenua ma sicuramente in crescita. La squadra sta acquisendo valori importanti, combatte fino all’ultimo. La differenza tra grandi e piccole squadre la fa l’impegno. Per tornare ai media bisognerebbe migliorare certe mentalità e per farlo ci vogliono sia i risultati che il tifo. Le cose stanno migliorando, la gente sta tornando. Si sa che i tifosi sono il dodicesimo giocatore in campo e anche loro incidono nel contesto. Se la società si struttura come una grande squadra, come la tifoseria, può essere il terzo elemento per ottenere grandi risultati. Le grandi hanno un atteggiamento più regolare. La società si sta impegnando per la ristrutturazione, mi auguro che nelle prossime settimane la cosa sia ancora più evidente”.

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