Intervistato da Il Nido delle Aquile su Radio Roma Futura, l’ex centravanti della Lazio Bernardo Corradi ha ricordato il suo trascorso in biancoceleste: “Fiore aveva una tecnica sopraffina e un’intelligenza rara, sapeva sempre dove finiva la palla. Ci trovavamo molto bene insieme. In quella squadra c’era un’alchimia tale che uscivamo anche insieme. Le sinergie si moltiplicavano e le cose andavamo sempre meglio. La mia Lazio aveva un numero di abbonati importante. Giocavamo bene, era un piacere vederci e noi ci esaltavamo in una cornice di 60mila persone. Lo stadio era sempre tutto esaurito, specie nei derby. Sono stato un privilegiato a vivere quelle emozioni”.
Di quella squadra Oddo, Mihajlovic, Inzaghi e Simeone sono diventati allenatori : “Di tutti si intuiva tranne che di Massimo Oddo (ride, ndr). Perché lui aveva un approccio alla gara che se non avesse avuto quelle qualità avrebbe reso 1/4. Mihajlovic era un leader, Simone già all’epoca masticava calcio h24 e conosceva tutti i calciatori dalla serie A alla serie C. Il Cholo aveva il fuoco dentro. Massimo ha fatto grandissime cose in serie B col Pescara, ora sta faticando perché la serie A è un’altra cosa: se hai 3 occasioni e non segni poi il gol lo fanno gli avversari. E’ necessario avere un attaccante che la butti dentro”.
Corradi ricorda il suo addio alla Capitale: “Ho cambiato squadra perché la Lazio aveva pendenze di mercato dopo il grande esborso di Mendieta. Il Valencia su indicazioni di Ranieri ci acquistò, ma io avrei preferito rimanere in Italia. In Spagna puntano molto sui giovani della loro cantera, al contrario nostro. Simone sta facendo un grande lavoro coi giovani, ha fatto esordire Lombardi che pareva destinato alla Lega Pro”. Sulla sua esperienza in Nazionale: “L’unico rimpianto è di essere usciti dall’Europeo con 5 punti colpa del biscotto di Svezia e Danimarca. Quell’Italia aveva in attacco Del Piero, Totti, Vieri, Cassano e Di Vaio, io ero il meno forte. Da quella nazionale poi è nata quella vincente nel 2006”.
Chiosa finale sulla squadra biancoceleste di oggi: “La Lazio ha una buona squadra, ha un allenatore molto preparato che sa cosa chiedere ai suoi giocatori. L’ultima partita è emblematica: Inzaghi l’ha preparata molto bene. Simone mi aveva già stupito già nelle ultime 7 gare della scorsa stagione. Contro la Juve ha preparato al meglio la squadra. Sta facendo molto bene e sono contento per lui perché hanno provato a mettere tutti sulla panchina della Lazio prima di scegliere lui. Si sta giocando benissimo le sue carte”.