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Virginia Raggi, imparzialità… a squadre alterne

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Come volevasi dimostrare. La scelta di Virginia Raggi di rifiutare una maglia donata dalla Lazio per il figlioletto, tifoso biancoceleste, aveva fatto discutere. Con questa lettera avevamo cercato di stimolare il dibattito: alcuni erano d’accordo col gesto troppo rigido e forse inopportuno della Sindaca, altri invece hanno preso le sue difese, lodandone l’imparzialità.

Il punto focale della questione però era: se la Sindaca non si è sentita di accettare in omaggio una maglia di una squadra della Capitale, cosa avrebbe fatto quando ci sarebbe stata occasione di mostrare vicinanza ad altri sodalizi della città? In primis avevamo fatto l’esempio dell’altro club calcistico cittadino, ma era un ragionamento valido anche per società di basket, volley, hockey su prato…

La risposta è arrivata ancor prima della consegna (che prima o poi avverrà come è accaduto per tutti i primi cittadini) di maglie, targhe o quant’altro. Un tweet in bella vista che reca gli auguri per il capitano dei rivali cittadini (anche tardivi, come evidenziato in maniera pungente da un utente). Secondo il criterio di imparzialità della Sindaca, ora ci aspettiamo auguri pubblici anche per giocatori della Lazio, soprattutto per quelli che rappresentano la città di Roma a partire da Danilo Cataldi, per esempio.

Il compleanno del capitano degli altri era forse un’occasione “speciale“? Oppure è stato salutato semplicemente come espressione di punta dello sport cittadino? In entrambi i casi viene meno quel principio di imparzialità a dir poco teutonico e, permetteteci, un po’ ridicolo che ha fatto rispedire al mittente la maglia del più antico club della Capitale.
I problemi della città in questo momento saranno pure altri, ma lasciateci dire: che gran cavolata rifiutare quella maglietta… ma la Lazio, per fini elettorali, è stata sempre bistrattata. Per la serie, niente di nuovo sotto il sole.

Fabio Belli

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