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Scudetto 1915, l’avv. Mignogna: “Dovremo aspettare ancora, ma risultanze storiografiche e parere della commissione sono inequivocabili”

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span style="font-size: large;">Il rinvio della decisione in ordine all’eventuale riassegnazione ex aequo dello Scudetto 1914/15, come emerso a seguito del Consiglio Federale del 31.08.2016, ha di fatto differito puranche l’obbligo di riservatezza che caratterizza la fase decisionale dei procedimenti calcistici. Con le dovute cautele, pertanto, appare quantomeno doveroso utilizzare tale “sospensione” temporale per fare il punto sulla richiesta di riesame avente ad oggetto l’attribuzione del suddetto titolo sportivo.

Come reso noto da alcuni mezzi d’informazione, il merito della vicenda in parola è già stato debitamente e positivamente affrontato dalla Commissione di Saggi nominata dal Pres. della Figc Carlo Tavecchio e presieduta dall’Avv. Sergio Santoro (Pres. del Consiglio di Stato), la quale, invero, nel parere acquisito dal Consiglio Federale del 20.07.2016 ha già avuto modo di evidenziare come la ricostruzione storico/giuridica contenuta nei dossier storiografici acclusi alla nostra petizione sia assolutamente attendibile, sicché «L’unica soluzione per rimediare alle evidenti omissioni commesse dalla Federazione nell’assegnazione del titolo di Campione d’Italia 1915 al Genoa rimane quella di attribuire ex aequo alla Lazio il medesimo titolo per quell’anno», stante che «la motivazione di quell’attribuzione postuma non è nota né se n’è rinvenuta traccia negli archivi».

Costituisce oramai fatto notorio, infatti, che la Lazio fu la squadra Campione Centro-Meridionale per effetto del ritiro del Lucca per motivi finanziari e dell’annullamento da parte della Figc della prefinale sud Internazionale Napoli c/ Naples per irregolarità di tesseramento, mente il Genoa ad una giornata dal termine si trovava in testa al girone finale settentrionale, ma ben poteva esser raggiunta e superata dal Torino con cui si sarebbe dovuto scontrare nell’ultimo turno e finanche dall’Inter che avrebbe potuto conquistare la prima posizione con una combinazione favorevole di risultati e differenze reti.

«Pertanto recita la relazione della commissione al momento della sospensione del campionato la Lazio si trovava in una posizione addirittura migliore del Genoa». Ciò nonostante «sembra che la Federazione, nell’assegnare il titolo del 1915 al Genoa, si sia pedissequamente e acriticamente ispirata unicamente alla stampa dell’epoca», che prefigurava il conferimento dello scudetto di tale stagione calcistica ad esclusivo appannaggio dei rossoblu e l’adozione di un provvedimento caratterizzato da una palese discriminazione territoriale.

Le uniche impugnazioni a quel tempo presentate furono formalizzate dal Torino e dall’Inter, seconde nel girone finale nord a due punti di distacco, ma per effetto del relativo rigetto sulle ragioni di tali club si è irrimediabilmente formato un giudicato federale oramai inoppugnabile (c.d. ne bis in idem). Non così per la Lazio, in danno della quale si è colpevolmente verificato un vero e proprio vulnus procedurale e decisionale da parte della Federcalcio dell’epoca.

La Commissione di Saggi ha citato anche il precedente tedesco dell’Hanau, che per ragioni economiche nel 1894 non poté recarsi a Berlino a giocare la finale con il Viktoria Berlin, cui inizialmente fu attribuito il titolo a tavolino: su accordo delle parti tale match si è poi rigiocato nel 2007 (con ciò determinandosi un importantissimo precedente procedurale), allorquando dopo 113 anni il titolo di Germania 1894 è stato definitivamente conquistato sul campo dall’anzidetto club berlinese.

Per quanto al caso che ci riguarda, viceversa, la Commissione di Saggi ha opportunamente osservato che non si possono pregiudicare i diritti dei terzi, ossia del Genoa, talché, confermando la fondatezza delle nostre richieste, l’unica soluzione resterebbe quella dell’attribuzione dello Scudetto 1914/15 ex aequo.

In riferimento alla prefinale sud sopracitata appare ulteriormente pertinente osservare, ad abundantiam, come allo stato, nonostante alcuni media abbiano cercato di ventilare il contrario, non sussista alcuna prova che l’incontro Internazionale Napoli c/ Naples annullato per irregolarità di tesseramento sia stato successivamente ridisputato.

La Gazzetta dello Sport del 16.05.1915 recentemente invocata da taluni oppositori della nostra iniziativa, invero, contiene esclusivamente un minuto trafiletto che non risulta affatto consono ad un evento così importante quale la prefinale sud di quella stagione, con ogni evidenza si riferisce ad un incontro di sola andata svoltosi tra i due club napoletani e comunque fa riferimento ad una partita del “primo match campionato nuova edizione” che non è dato sapere se sia da ricondurre alla stagione 1914/15 o più verosimilmente a quella successiva del 1915/16 (era noto a tutti che di lì a poco l’Italia avrebbe preso parte alla prima guerra mondiale, per cui non è da escludere che le due squadre napoletane abbiano deciso, scottate dal precedente annullamento, di anticipare la disputa della prefinale del campionato seguente).

Sul punto appaiono del tutto dirimenti, peraltro, i rilievi secondo i quali la Lazio nel 1914/15 fu l’unica squadra a risultare vincitrice del proprio girone finale territoriale (come da dossier rimesso in Figc, i biancazzurri furono senz’altro Campioni dell’Italia Centrale), il torneo meridionale – a sole due squadre – non espresse alcun club vincente qualificatosi per la prevista prefinale centro-meridionale (sicché per l’effetto la Lazio fu anche Campione dell’Italia Centro-Meridionale) e l’attuale Napoli non costituisce affatto un “continuum” con le precedenti squadre partenopee (Internazionale Napoli e Naples) non essendone affatto “successore a titolo particolare” (come comprovato dalla diversità del numero di matricola ed affiliazione alla Figc dell’attuale club napoletano).

Sgomberato il campo dagli equivoci ex adverso artatamente creati e da ogni più maldestro tentativo di strumentalizzazione, infine, preme evidenziare un’ulteriore circostanza che ai più sembra sfuggita: se all’esito del Consiglio Federale del 20.07.2016 il Presidente della Figc aveva espresso dei dubbi sulla competenza a decidere, a margine della successiva assise consiliare tenutasi il 04.08.2016 lo stesso ha invece definitivamente chiarito che “Deciderà il Consiglio Federale”, con ciò convalidando la tesi procedurale in tal senso prospettata dallo scrivente e stroncando sul nascere ogni più pretestuoso tentativo mediatico volto ad ostacolare una serena decisione sull’assegnazione ex aequo a Lazio e Genoa dello Scudetto 1914/15 (che paradossalmente tornerebbe utile finanche ai liguri, tuttora privi di qualsivoglia certificazione ufficiale relativa a quel tricolore).

Ora tuttavia ci viene chiesto di aspettare ancora e noi saggiamente e rispettosamente lo faremo, anche perché è la prima volta nella storia che il Consiglio Federale è chiamato a prendere una decisione di questo tipo. Abbiamo atteso oltre un secolo per riuscire a sottoporre il nostro caso al vaglio della Figc e quindi possiamo senz’altro attendere che in seno alle istituzioni vengano meno eventuali resistenze e si determinino le condizioni per arrivare ad una decisione giusta, riparatoria ed equa, anzi… ex aequa! Ma lo faremo forti delle nostre risultanze storiografiche, confortati dal parere positivo già reso dalla Commissione dei Saggi, sicuri che le nostre richieste abbiano ad oggetto un “unicum” causato esclusivamente da motivi bellici e pronti a contrastare ogni più pretestuosa tesi oppositiva che settimanalmente sembra spuntar fuori qua e là al solo scopo di generare incertezza, confusione e destabilizzazione.

Forza Lazio Sempre!

Avv. Gian Luca Mignogna

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