Alessandro Pertini nacque a Stella, in prov. di Savona, il 25 settembre 1896. Si laurea in giurisprudenza e in scienze sociali. Ha preso parte alla prima guerra mondiale, poi intraprende la professione forense e, dopo la prima condanna a otto mesi di carcere per la sua attività politica, nel 1926 viene condannato a cinque anni di confino.
Sottrattosi alla cattura si rifugia a Milano e poi in Francia, a Parigi, dove chiede e ottiene asilo politico. Anche in Francia subisce due processi per la sua attività politica. Nel 1929 rientra in Italia dove viene di nuovo arrestato e processato dal tribunale speciale per la difesa dello Stato, che lo condanna a undici anni di reclusione. Dopo i primi sette viene assegnato per otto anni al confino: ha rifiutato di impetrare la grazia anche quando la domanda è stata firmata da sua madre. Ad agosto del 1943 torna libero ed entra a far parte del primo esecutivo del Partito socialista. Viene però catturato dalle SS, viene condannato a morte ma la sentenza non ha luogo. Nel 1944 evade dal carcere insieme a Giuseppe Saragat e raggiunge Milano per assumere la carica di segretario del Partito Socialista nei territori occupati dal Tedeschi e per poi dirigere la lotta partigiana. E’ stato insignito della Medaglia d’Oro.
Una volta terminata la lotta armata si dedica alla vita politica e al giornalismo. Viene eletto Segretario del Partito Socialista Italiano di unità proletaria nel 1945. E’ stato eletto Deputato all’Assemblea Costituente e, nel 1948, Senatore della Repubblica e presidente del relativo gruppo parlamentare. Dal 1946 al 1947 e dal 1949 al 1951 diviene direttore dell’Avanti, e sempre nel 1947 è anche direttore del quotidiano genovese Il Lavoro. E’ stato eletto Deputato al Parlamento nel 1953, 1958, 1963, 1968, 1972, 1976. Nel 1963 viene nominato Vice-Presidente della Camera dei Deputati, per divenirne Presidente nel 1968 e nel 1972. Dopo il fallimento della riunificazione tra P.S.I. e P.S.D.I rassegna le dimissioni, ma vengono respinte da tutti i gruppi parlamentari. L’8 luglio 1978 (al sedicesimo scrutinio con 832 voti su 995) viene eletto Presidente della Repubblica. Rassegna le dimissioni il 29 giugno 1985 e diventa Senatore a vita quale ex Presidente della Repubblica. E’ deceduto il 24 febbraio 1990.