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Nei campionati primavera regna il “Made in Italy”. Traballano i calcoli di Cardelli…

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Le rose della Serie A peccano di giocatori italiani e le difficoltà riscontrate nel preparare le liste da presentare alla FIGC lo confermano. Secondo un’analisi de Il Giornale, oltre il 56.6% dei calciatori presenti in Serie A non è nato nel Bel Paese. Tradotto: su 553 giocatori, ben 313 sono stranieri. Un dato preoccupante che richiede un’immediata inversione di tendenza se si vuol far tornare in alto la Nazionale Italiana. La stessa Lazio ad oggi ha nel blocco dei titolari solamente 3 italiani: Marchetti, Parolo ed Immobile. Fortunatamente il fenomeno è ristretto solo alla serie maggiore, visto che che il discorso si ribalta completamente nella serie cadetta e nei campionati primavera dove invece il “Made in Italy” regna indisturbato: in Serie B, infatti gli stranieri sono appena il 26.7%, e nel campionato Primavera la percentuale scende ancora: 17.3%. Eppure, le parole di Cardelli parlavano chiaro: “Ci sono troppi stranieri in primavera“. Sì la squadra di Bonatti conta 10 stranieri su 27 (nemmeno la metà della rosa). Solamente Juventus (10 su 27) ed Inter (10 su 23) si trovano nella stessa situazione.

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Ma analizzando meglio la situazione…non sono numeri che permettono di gridare allo scandalo, visto che comunque ci sono tutte le altre squadre primavera pronti a soddisfare la richiesta del buon Cardelli. Mai come oggi, quindi, nella cantera biancoceleste ci sono così tanti baby Made in Italy. A partire da Cataldi e Lombardi, in gol nella sera del debutto a Bergamo della nuova era Inzaghi. C’è poi Alessandro Murgia (classe ’96) ormai fisso in prima squadra. Farà spola tra Primavera e prima squadra, invece, Alessandro Rossi: capitano fuoriquota della formazione di Bonatti ed esploso proprio sotto l’ala di Inzaghino. Occhio anche ai prestiti, perché Guido Guerrieri è un giovanissimo portiere considerato di alto livello dai più. Titolare in prestito al Trapani, l’ex Primavera ha avuto finalmente la sua chance per dimostrare il suo valore nei professionisti. Crecco, Germoni, Palombi, Filippini, sono tutti giovani di belle speranze che possono assicurare il futuro. Insomma a quanto pare Cardelli deve rifare meglio i conti.

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