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L’argento olimpico Garozzo racconta la sua lazialità

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Lo schermidore Enrico Garozzo, fresco vincitore della medaglia d’argento a Rio 2016 nella categoria spada a squadre maschile ha raccontato la sua lazialità: “Nessuno mi ha fatto diventare laziale in famiglia, semmai sono stato io a trasmettere questa passione ai miei cugini – ha dichiarato microfoni di RadioSei -. Sono diventato biancoceleste per Beppe Signori, da lì è rimata la passione anche perché io giocavo da centrocampista centrale, da giovane me la cavavo tanto da essere anche convocato nella rappresentativa provinciale. Come tutti i bambini giocavo a calcio fino a 8 anni, poi ho iniziato a praticare il doppio sport perché il padre di un mio amico aveva riaperto una vecchia sala di scherma. Io e mio fratello abbiamo iniziato insieme e devo dire che è andata bene”.

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Sulle Olimpiadi a Roma, Garozzo si dice favorevole:Io sono assolutamente favorevole perché da atleta i Giochi danno la possibilità di vivere un sogno. Come Italia sarebbe una grande opportunità per dimostrare cosa sappiamo fare, soprattutto verso chi ci dà dei mangiapagnotte o peggio dei mafiosi. Un’Olimpiade dà la possibilità di cambiare la città, per Roma penso soprattutto ai trasporti: non candidarsi equivarrebbe a perdere una grande occasione”. 

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