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Cagni: “A Milano la Lazio non meritava di perdere. Keita? Il rischio è che finisca come Balotelli”

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i seguito i lanci dell’intervista realizzata a Gigi Cagni dalla trasmissione radiofonica “Laziali On Air”, in onda dalle 10 alle 13, dal lunedì al sabato, sugli 88.100 FM di Elleradio.Su Lazio-Empoli, entrambe provenienti da una sconfitta in campionato con le due milanesi: “Non credo che vedremo una grande partita sotto il punto di vista del gioco. Siamo all’inizio del campionato e le squadre stanno ancora assestandosi. Venendo alla Lazio devo dire che finora mi ha fatto una buona impressione. Credo che lotterà per un posto in Europa. Secondo me non meritava di perdere contro il Milan, sarebbe stato più giusto un pareggio. L’Empoli sa già che campionato deve fare, deve puntare alla salvezza, quindi affronterà la partita sapendo che se perderà non succederà nulla di grave”.

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Sul mercato e sulle carenza della rosa: “Quello della coperta corta è un problema che ormai hanno un po’ tutte le società italiane. Tolte la Juventus, in parte il Napoli e adesso l’Inter con l’arrivo dei cinesi, non mi sembra di vedere squadre così complete. La Lazio ha fatto un discreto mercato, inserendo giocatori interessanti, su tutti Immobile e Bastos, un centrale che a me piace molto. Chiaro che per arrivare tra le prime tre questo non basta, ma gli investimenti rispecchiano l’attuale proprietà, molto attenta ai bilanci com’è giusto che sia al giorno d’oggi. Tutti vorrebbero un presidente facoltoso, ma se non è così bisogna ingegnarsi e lavorare seriamente con i mezzi che si hanno a disposizione”.

Su Simone Inzaghi: “Lo conosco da sempre e l’ho avuto da ragazzino. Una cosa che mi ricordo benissimo è che fin da piccolo era un grande appassionato di calcio. Conosceva tutto di tutte le squadre, non solo di Serie A, ma anche di Serie B e C. Questa passione ce l’ha ancora oggi e la vedo in campo. Da ex allenatore riesco a capirlo e credo che, con la giusta esperienza, potrà diventare un buonissimo allenatore. Attualmente sta ancora cercando di trovare il modo migliore per schierare la squadra in campo, ma siamo all’inizio e ci può stare. Mi aspetto che a breve termine prenda in mano la situazione con più decisione. Sono convinto di questo”.

Su Keita: “Non vorrei che questo ragazzo facesse la fine di Balotelli. Sicuramente ha tanto talento, ma spesso il talento non basta. Ci vuole la testa per stare a grandi livelli. Fare le bizze avendo dimostrato ancora troppo poco per pretendere chissà che cosa non è l’atteggiamento giusto. Serve umiltà e spirito di sacrificio e in questo deve essere molto bravo chi gli sta intorno a farglielo capire. Non mi arrabbio tanto con lui, ma con chi non lo ha educato nel giusto modo”.

Sul modulo: “Secondo me la Lazio ha i giocatori per attuare sia il 3-5-2 che il 4-3-3, a seconda delle esigenze tattiche richieste dalla partita. Personalmente sono più per il 4-3-3. Un tridente con Felipe Anderson e Keita sugli esterni e Immobile al centro non sarebbe niente male, ma è ovvio che a calcio non si gioca con le figurine. Bisogna vedere lo stato di forma e la disponibilità dei giocatori”.

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