Non tutti nel mondo Vip esprimono con gioia e orgoglio il loro essere laziali e per fortuna non tutti sono così. Tra coloro che hanno invece fatto della propria lazialità un grande vanto c’è Paolo Genovese. Il regista del film “Perfetti Sconosciuti”, vincitore del David di Donatello ha parlato del momento Lazio ai microfoni di Radio Incontro Olympia dove non ha risparmiato forti critiche alla società:
“Pochi abbonati? Io applaudo i tifosi, già 4mila sono troppi. Dopo tutto quello che ci tocca mandare giù è la decisione giusta. Andiamo a ‘toccare’ le tasche della società, è l’unica mossa che può smuovere qualcosa visto che il resto non viene calcolato. Vediamo se così si dà ascolto anche al tifoso. Ultimamene non ci divertiamo più, siamo diventati il fanalino di coda non solo per i dati della campagna abbonamenti ma proprio come immagine. Non si parla più della Lazio, è più interessante una squadra che si deve salvare. Galleggiamo sempre a metà classifica, ogni volta se ne parla solo per cause e casini. E’ normale in questo caso fare 4mila tessere, ma perché dovrei abbonarmi? Tesserarsi non solo è un sacrificio a livello economico, ma è anche un atto d’amore e va meritato. Qualcuno dovrebbe farsi delle domande se la Lazio, quest’anno, è amata solo da 4mila persone. Il timore è che c’è una gestione a cui conviene questo galleggiare a metà classifica sempre. Mi fa pensare al discount, dove non c’è marchio e non c’è immagine. A loro conviene così, bassa qualità e facile gestione. A me sembra che la Lazio sia un discount. Qual è la medicina? Non lo so più, ti dico la verità. Mi viene quasi da alzare le mani. Anche se dobbiamo dare alla Lazio il merito di aver scovato giocatori sconosciuti che si sono rivelati ottimi colpi”.