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Galeone: “Una volta gli allenatori venivano dalla gavetta ora invece…”

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Profondo conoscitore del Pescara per aver trascorso sei anni sulla panchina della società abruzzese, Giovanni Galeone, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Radiosei per fare una analisi della gara tra Lazio e Pescara.

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Sui suoi anni a Pescara: “Sono legato a questa piazza, sono l’unico tecnico che è rimasto in Serie A con il Delfino dopo la promozione dalla B”.

Cosa pensa della squadra di Oddo: Nelle due gare disputate in casa il Pescara ha giocato bene, è riuscita anche a passare in vantaggio con il Napoli e con l’Inter, anche se poi una l’ha pareggiata e l’altra persa. Questo però non è un buon sintomo, vuol dire che ancora non si è capito che la Serie A è differente, qui se sbagli non ti perdonano. La squadra pescarese ha mantenuto  la mentalità datale dal tecnico ed ha giocato il miglior calcio della B. Ci sono diversi giocatori validi, tipo Caprari, che seguono alla lettera e con buoni risultati bene i dettami di Oddo“.

Inzaghi e Oddo sono due tecnici giovani che hanno saputo inserirsi immediatamente in Serie A: “Prima i tecnici costruivano la loro carriera dopo anni di gavetta, era molto più difficile arrivare a far parte dell’elite del calcio. Ora una volta terminato il percorso del settore giovanile è più facile arrivare nelle grandi categorie. Sono contento per loro, se lo godano ma non mi sembra giusto. Fare esperienza in B o in categorie ancora minori o fare il vice in qualche club aiuterebbe i tecnici a maturare. Quando c’erano Mazzone, Reja e Zeman si faceva gavetta. Anche Allegri l’ha fatta. Ora fanno un anno di B e poi vanno direttamente in A”.

Il suo pensiero sulla Lazio: “Dalla metà campo in su è una squadra molto forte. Nel reparto arretrato mi piace molto de Vrij, deve maturare molto sul piano tecnico ma è giovane e bravo. Nella compagine biancoceleste alcuni giocatori non trovano spazio, ad esempio, MilinkovicSavic che secondo me è molto valido. Per me è più una mezz’ala, è portato a fare la fase offensiva. Fisicamente è prestante, ha una buonissima tecnica, può essere molto utile. Mi piace anche Keita, è bravo e in grado di saltare l’uomo e fare la giocata. Ora si gioca con tre centrocampisti dietro l’unica punta ma lui potrebbe giocare anche come trequartista nel caso la Lazio decidesse di cambiare il modulo. Magari lasciando fuori Anderson, che non sempre è al meglio”.

Cosa pensa di Bielsa: “L’argentino è un ottimo allenatore ma non so come si sarebbe trovato nel nostro calcio, in Italia molti allenatori stranieri hanno fallito. Mourinho è stato l’ultimo a fare benissimo qui da noi, ma ha anche avuto un po’ di fortuna. Comunque bisogna riconoscere che Bielsa ha vinto tanto e che sa far giocare bene le sue squadre”.

Su Biglia e il modo di giocare di Inzaghi: “Il centrocampista argentino è uno dei mediani più bravi che giocano in Europa. Dal suo gioco possono trarre profitto gli altri giocatori biancocelesti, penso a Keita, Anderson, Immobile. Ciò che manca nella manovra della Lazio sono gli inserimenti dei centrocampisti, cosa che potrebbe fare benissimo Milinkovic. La squadra di Inzaghi è attenta e organizzata dietro ma si espone poco in avanti”.

Come terminerà LazioPescara: “Quella di Inzaghi come squadra e come esperienza si fa preferire. Tra le due squadra c’è una rivaltà storica, inoltre Oddo è stato anche uno dei capitani della squadra romana ed ha un trascorso importante nel club capitolino. Fra le due squadre sarei più preoccupato se fossi un giocatore del Pescara“.

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