Ai microfoni di Laziali On Air, sulle frequenze di ElleRadio, è intervenuto il grande mister della Lazio dei -9, Eugenio Fascetti, il quale ha analizzato il momento dei biancocelesti dopo le prime 3 giornate di campionato e lo scialbo pareggio ottenuto dai ragazzi di Inzaghi a Verona sul campo del Chievo.
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Fascetti è partito proprio dalla partita di domenica: “A volte manca quella lucidità per chiudere le partite così come è accaduto a Verona. Il rientro di Keita è stato importante, ma anche il senegalese deve migliorare, come si è visto quando non ha passato ad Immobile il pallone che poteva permettere alla Lazio di vincere la partita. Bisogna migliorare sul piano dell’esperienza e della freddezza, che permette a volte alle grandi squadre di fare bottino pieno anche quando non si è al massimo“. La Lazio sembra avere poche idee offensive: “Sì, vedere partite così non mi piace tanto, questo è un calcio che viene utilizzato solo per distruggere. Sicuramente l’intensità agonistica è alta, ma manca qualche idea e a Verona si è visto“. Su Felipe Anderson e Keita: “A me piacciono i giocatori che hanno talento, non quelli che pensano solo a distruggere. Oggi come oggi se non hai fama di guerriero non giochi. Anche il discorso caratteriale lascia il tempo che trova, ai giovani va data fiducia. Lo stesso vale per Cataldi e Milinkovic-Savic, ma non credo che l’allenatore sia autolesionista. Lui li ha sotto gli occhi tutta la settimana e sa chi deve far giocare“. Poi su mister Inzaghi: “Vedo una squadra con carattere, è messa bene in campo, ma finora novità da parte sua non ne ho viste. Roma è una piazza difficile, va fatto lavorare in pace, ma non è neanche un anno che allena in Serie A, bisogna attendere per dare un giudizio“. Un pensiero sulla vicenda Bielsa: “Secondo me è stato folklore puro. Lotito voleva confermare Inzaghi dall’inizio, poi probabilmente ha cercato un nome per la piazza, considerando quanto accaduto con Prandelli, ma a mio avviso non c’è stata mai la voglia di puntare davvero al cento per cento sul tecnico argentino“. La Lazio sembra a posto in difesa grazie alla coppia De Vrij-Bastos: “Bastos è una bella bestia, come si dice in gergo, fortissimo fisicamente. Il recupero di De Vrij è fondamentale, si attendevano garanzie dal punto di vista fisico e per ora sono arrivate. Si tratta di una delle coppie difensive a mio avviso meglio assortite del campionato di Serie A“. Immobile potrebbe essere l’uomo giusto per il dopo Klose: “Immobile deve raccogliere l’eredità di Miro Klose: “Si tratta di due giocatori profondamente diversi, Immobile compie un lavoro spaventoso, rincorre tutti, si sacrifica tantissimo per la squadra, ma secondo me avrebbe bisogno di un partner in attacco. Non ha mai un compagno di squadra per il fraseggio in area di rigore. Può essere anche un centrocampista come Parolo bravo negli inserimenti offensivi, l’importante è che ci sia qualcuno al suo fianco“. Sabato arriva il Pescara di Oddo: “E’ una partita difficile, il Pescara avrebbe meritato di più sia contro il Napoli sia contro l’Inter. Ha raccolto molto meno di quello che avrebbe meritato. La squadra di Oddo gioca a tratti ad un ritmo impressionante, ma la Lazio ha giocatori per far male al Pescara se gli abruzzesi dovessero scoprirsi“. Stasera riparte la Champions League: “La Juventus da due anni è protagonista, anche l’anno scorso pur uscendo agli ottavi ha subito un mezzo furto contro uno squadrone contro il Bayern. Vedo anche il Napoli potenzialmente in grado di passare il turno. Non credo che le fatiche in Europa penalizzino queste due squadre in campionato. Dietro Juventus e Napoli c’è un abisso, vedo anche la Roma indietro. Per il terzo posto la lotta sarà aperta, anche se mi sembra che le milanesi soffrano una grande confusione interna“. Il Sassuolo si sta confermando: “Gli emiliani hanno subito un’ingiustizia, assurdo perdere tre punti per la burocrazia. Sono una squadra eccellente, certo a Torino sono rimasi storditi dall’uno-due di Higuain. Di Francesco è allievo di Zeman, ma ha un atteggiamento molto più prudente“. La sua opinione su due grandi “vecchi” come Buffon e Totti: “Gente come Buffon o Totti nasce una volta ogni cinquant’anni, si tratta di fenomeni che sanno gestire il loro immenso talento anche in età avanzata, ma sono eccezioni, unici nel loro genere. Secondo me però non mancano i giovani di talento. Berardi, Federico Ricci, Politano… L’importante è la fiducia, permettergli anche di sbagliare, ma credere nelle loro potenzialità“. Infine la situazione stadio-tifosi: “Non so come si potrà riportare la gente allo stadio. Non è civile vedere l’Olimpico in quella maniera lì, tra tifosi e istituzioni va compiuto un riavvicinamento perché va garantito il diritto alla tranquillità e alla comodità del tifoso di utilizzare l’impianto. Il modello tedesco è quello da seguire, loro sono ripartiti da zero, con stadi nuovi di zecca che hanno anche gli asili nido, qui ci sono tremila vincoli per costruire e non si capisce perché. L’anno scorso a Varese ho avuto problemi anche a entrare con mio nipote di cinque anni”.
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