Raffaele De Vita, attaccante italiano nato a Roma in questo momento svincolato, ha giocato per molto tempo all’estero. Il suo ultimo anno lo ha trascorso in Scozia ma negli anni precedenti si è misurato in Inghilterra militando in diversi club.
Tra questi anche il Swindon, allenato all’epoca da Paolo Di Canio: “Sono stato fortunato a trovare un tecnico, Di Canio, che ha avuto l’intuizione di trasformarmi da attaccante leggerino ad esterno vero. Mi ha fatto crescere tatticamente, ora so come rendermi più pericoloso in fase offensiva. Inoltre con il Swindon ho vinto un campionato e sono giunto a un passo dalla Championship, giocando anche contro squadre di Premier in FA Cup”.
Cosa pensa del caso scoppiato dopo il licenziamento da parte di Sky: “Sono rimasto sorpreso da quanto successo. Molte persone si sono scandalizzate per quel tatuaggio ma a prescindere dalla politica e dagli ideali quella di licenziarlo mi è sembrata una decisione ipocrita dato che le sue idee non sono mai state un segreto, anzi si conoscono da anni. Se Sky avesse ritenuto offensive le sue idee politiche per gli spettatori sarebbe stato più giusto non affidargli un programma dell’emittente”.