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Dalla povertà e il quasi addio al calcio alla prima da titolare con la Lazio: la parabola di Wallace

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Quello di oggi sarà un pomeriggio speciale per Wallace Fortuna Dos Santos, meglio noto come Wallace. Il difensore brasiliano, arrivato a luglio dal Monaco e già sceso in campo nel finale della prima sfida di campionato a Bergamo contro l’Atalanta, farà infatti il suo esordio da titolare con la maglia biancoceleste. Giocherà al fianco di De Vrij Radu, complice il ko di Bastos e la volontà di Inzaghi di optare ancora per la difesa a tre, e affronterà un esame importante, proprio davanti al suo nuovo pubblico, per convincere l’allenatore a puntare su di lui.

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Un po’ come fece con Jorge Mendes, il suo potente procuratore, che acquistò il 60% del suo cartellino dal Cruzeiro per 9,5 milioni di euro: “Rimasi molto sorpreso quando mi chiamò. – racconta – Mi disse che varie squadre erano interessate a me“. Da lì per Wallace è stata una escalation sempre più verso l’alto: dal Braga al Monaco, fino alla Lazio. Chissà se se lo sarebbe mai immaginato a sedici anni, quando stava per dire addio al sogno di giocare a calcio. La sua infatti non era una famiglia ricca e, quando militava nelle giovanili del Tigres do Brasil, spesso saltava gli allenamenti perché non poteva comprare neanche il biglietto dell’autobus per raggiungere il campo: “Ho pensato di mollare tutto e di cercare un lavoro per guadagnare qualcosa“. Per fortuna intervenne la nonna Maurilia, che gli diede una mano guadagnando qualche soldo con i lavori più umili. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, ma nulla sarebbe cambiato senza quell’aiuto e Wallace certo non lo dimentica: “E’ stata la sua forza a motivarmi nei periodi difficili. E’ tutto per me“.

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