Ecco le parole del Ct Giampiero Ventura nella conferenza stampa post partita di Israele-Italia
“Direi che in linea di massima ci siamo un po’ creati problemi da soli perché il primo tempo se noi fossimo stati padroni del campo potevamo già chiudere la partita. Abbiamo preso gol nell’unico tiro verso la nostra porta su una palla nostra e quindi era evitabile, poi l’espulsone ci ha portato 10 minuti di sofferenza perché dovevamo prendere le distanze e abbiamo giocato con un centrocampista in meno perché volevamo offendere, per questo abbiamo avuto 10 minuti di sofferenza ma dopo siamo tornati in partita. Credo che la nostra partita poteva finire con molti più gol perché basti pensare alle occasioni davanti al portiere di Eder, Immobile e altri. Volevamo scendere in campo da squadra e lo abbiamo fatto. Abbiamo soffrerto un quarto d’ora da squadra e abbiamo vinto da squadra, quindi devo fare i complimenti, non era facile, i giorni non erano molti. In 6 giorni c’è stata una grande applicazione e partecipazione da parte di tutti quelli che hanno giocato e non. Verratti che fa un campionato diverso dal nostro e quindi con situazioni completamente diverse si è calato nella parte, ha letto benissimo la stragrande maggioranza della partita. E’ un capitale della nazionale italiana. Abbiamo seminato un po’ in questi 6 giorni, oggi era importante ma anche con la Francia io ero rimasto contento perché li hai subito 3 episodi clamorosi come i gol che abbiamo subito. Noi abbiamo preso 4 gol in 2 partite che sono difficilmente ripetibili. Poi Chiellini mediamente 2 errori li fa ogni 10 anni quindi se li è bruciati tutti questi 2 e ora siamo in una botte di ferro. Quindi grande serenità e zero problemi“. Lungi dal ct sminuire l’Israele ma l’Italia è stata superiore: “Il gol bellissimo dell’Israele lo abbiamo regalato clamorosamente, in tutto il primo tempo non abbiamo subito neanche un cross, quindi quando dico che è una partita che stavamo facendo noi è vero, perché se io mi presento 10 volte davanti al portiere e calcio fuori è vero che non abbiamo tirato in porta ma è anche vero che ci sono state situazioni da gol, però nell’insieme abbiamo sofferto quel quarto d’ora dopo l’espulsione di Chiellini perché dovevamo prender le distanze. Una volta prese le distanze non è successo niente. Quindi sotto questo aspetto sono estremamente soddisfatto. Io credo che a livello internazionale non esistono partite facili, forse 1-2. La Spagna ho saputo che ha fatto allenamento (8-0 ndr) ma poi le altre te le giochi tutte. Giocare contro l’Israele non è facile. Non hai certezza assoluta di fare risultato, infatti dopo l’espulsione di Chiellini abbiamo rischiato ma è anche vero che se non ci fosse stato quello probabilmente chiudevamo la partita in maniera diversa. Questo è il quadro della situazione non volevo denigrare l’Israele. Lungi da me”. Poi sul bomber della Lazio Immobile: “Immobile ha caratteristiche leggermente diverse rispetto a Eder ma Immobile stava bene sul piano mentale, in allenamento mostrava voglia. L’ho messo dentro con grande convinzione perché c’erano sono degli spazi da attaccare e questa è la sua caratteristica migliore. Aveva fatto 22 gol nel Torino proprio perché attaccava gli spazi e questa era la partita dove dovevano concedere dei mostri e infatti ha fatto un gol ma ne poteva fare altri 2. Ognuno ha le sue caratteristiche, ma hanno partecipato tutti anche sulla fase di riconquista quindi devo dire bravi, sono stati bravi. Hanno giocato da squadra, sofferto da squadra e vinto da squadra, in 6 giorni non potevo chiedere di più. Se sono felice? Certo che sì. Sono soddisfatto perché al di là dell’episodio che ha modificato al situazione c’era un’interpretazione della partita che era esattamente quella che noi volevamo. Sono stati bravi perché tutta la settimana gli avversari dicevano che avrebbero giocato con il 4-3-3 e invece hanno cambiato tutto e nel giro di 5 minuti abbiamo letto bene la situazione e abbiamo ribaltato completamente. In 6 giorni non potevo prendere di più per questo sono soddisfatto”. Gli viene chiesto se sente sua questa nazionale: “Se devo essere sincero, questa l’ho già sentita mia per la partecipazione la disponibilità e la voglia di mettere in atto quello che vogliamo fare. A volte lo facciamo bene a volte meno bene, ma c’è proprio una voglia e una determinazione che è abbastanza feroce. Contro la Spagna c’è di positivo che avremo 4 domeniche di campionato in più sulle gambe e quindi mi auguro una condizione migliore rispetto a quella attuale che non è una cosa da poco. Poi vorrei ripartire semplicemente da questa disponibilità e questa consapevolezza che attraverso il lavoro, attraverso l’aumento delle conoscenze e attraverso la lettura delle situazioni possiamo colmare il gap con qualsiasi squadra e possiamo giocare da protagonisti. Questo è il nostro obiettivo, voler diventare dei protagonisti. Non lo possiamo fare con le parole e non le possiamo fare in 6 giorni. Però lo possiamo fare se continuiamo a lavorare così.