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CINEMA – Hugh Grant, il fascino intellettuale

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Il 9 settembre 1960 nasce a Londra Hugh Grant. Figlio di un tappezziere, timido e insicuro, studia nella prestigiosa università di Oxford per poi intraprendere la carriera di attore contro il parere dei suoi genitori. Ha sempre sognato di recitare e così prima si è dedicato al teatro e poi al grande schermo ottenendo tra l’altro un importante riconoscimento a Venezia con “Maurice”.

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Il fascino irresistibile e quell’aria un po’ intellettualoide e così “British” che si porta addosso come un marchio sono il suo marchio di fabbrica. Tutto bene, se non che qualche anno fa, è stato protagonista di uno scivolone clamoroso che ha rischiato di compromettergli la carriera quando venne trovato dalla polizia in automobile con una prostituta di colore e finì dentro con l’accusa di atti osceni in luogo pubblico. Difficile capire come avesse fatto a finire con una donna di strada quando era fidanzato con la splendida Elizabeth Hurley. Domanda che si sarà posta anche la bella Liz se è vero che pensò di lasciarlo. E dire che qualche mese prima i due parlavano di matrimonio. La coppietta non romperà mai del tutto anzi insieme danno vita alla “Simian Films”, società di produzione che ha prodotto pellicole come “Extreme Measures” e “Mickey Occhi Blu”.

Hugh, complice l’episodio della prostituta, si scrolla di dosso quella patina da bravo ragazzo. Il risultato è che Roman Polansky lo chiama per il morboso “Luna di Fiele” mentre Hollywood lo chiama per la brillante commedia “Quattro matrimoni e un funerale”. Dopo un periodo di appannamento il suo rilancio arriva grazie all’ennesima commedia “Notting Hill” del 1999. Dopo “Il diario di Bridget Jones” del 2001, Hugh Grant è stato impegnato sui set di film come “About a Boy” e “Two weeks Notice – Due settimane per innamorarsi” nel 2002, “Love actually – L’amore davvero” del 2003, “Che pasticcio Bridget Jones” del 2004, “Scrivimi una canzone” del 2007, “Che fine hanno fatto i Morgan?” del 2009, “Professore… per forza” del 2014 e “Florence Forest Jenkins” del 2016.

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