Un gol che ha ricordato i grandi interpreti laziali in maglia azzurra. A partire da Silvio Piola passando per Giorgio Chinaglia, poi Beppe Signori e Pierluigi Casiraghi, e ancora Cristian Vieri, Bernardo Corradi, la tradizione di centravanti biancocelesti con l’Italia è folta e fatta anche di passaggi di altri personaggi di primo piano come Bruno Giordano e Tommaso Rocchi.
Stavolta è toccato a lui, Ciro Immobile. Il tormentone di Gomorra “Cirù, ce pienz’ tu?” è già stato abusato. Il gol realizzato contro Israele, di potenza e precisione allo stesso tempo, ha confermato lo stesso Immobile visto contro Atalanta e Juventus nelle prime apparizioni con la maglia della Lazio. Impetuoso ed efficace, già in gran forma e capace di lasciare il segno. Contro Israele sono bastati davvero pochi minuti: meglio anche per Inzaghi, che non ha visto il suo indispensabile bomber sprecare troppe energie in vista di quella che sarà la trasferta in casa del Chievo.
Il punto è che l’arrivo di Immobile alla Lazio potrebbe essere davvero stato l’affare dell’estate: non in termini di qualità o di prezzo, certo, considerando quanto ha smosso in termini economici e tecnici il passaggio di Gonzalo Higuain alla Juventus, solo per fare l’esempio più eclatante. Ma in termini di qualità/prezzo, le cose cambiano. Circa otto milioni di euro per riportare in Italia il capocannoniere del 2014. All’estero le cose non sono andate bene, è vero, ma l’empatia con la maglia azzurra dimostra come Ciruzzo sia il classico profeta in patria.
La curva bianconera, presente in massa all’Olimpico nella seconda giornata di campionato, l’ha fischiato in massa, non perdonando a lui, talento cresciuto nella Juventus, le grandi performance con la maglia del Toro. Ma Immobile ha saputo per ora mettere in mostra una capacità di dare profondità al gioco d’attacco, oltre a un carisma e a un entusiasmo fondamentali, che alla Lazio mancavano dai tempi del miglior Klose. Che erano sfumati da un po’, per quanto il panzer possa essere rimpianto. E allora chissà che Immobile per la Lazio non sia stato un colpo alla Candreva: un calciatore in difficoltà ma dalle doti innate, riportato alla ribalta in biancoceleste tanto da diventare una colonna azzurra. Serviranno conferme, senz’altro, ma gli inizi, su entrambi i fronti sono più che mai incoraggianti.
Fabio Belli