Dopo l’infortunio riportato da Lucas Biglia tra i tifosi biancocelesti si è alzato un vespaio verso Simone Inzaghi, reo di aver permesso all’argentino di scendere in campo per poi perderlo dopo appena sei minuti di gioco. Per fare luce sulla situazione ai microfoni di Radio Incontro Olympia è intervenuto il dottor Pino Capua. Queste le sue parole:
“Quello che è successo ieri è inconcepibile, è una situazione che mi fa rabbrividire. Quando un giocatore rientra da un lungo infortunio dopo pochi allenamenti è molto fragile. La colpa di ciò che è successo non è del giocatore. Un giocatore può anche chiedere di scendere in campo ma la risposta definitiva deve darla lo staff medico. Non basta un esame negativo e sentire che il giocatore si sente pronto per tornare. La decisione spetta sempre ai medici dato che la responsabilità è loro. Bisogna conoscere la storia del giocatore, nella fattispecie Biglia, bisogna essere esperti per valutare determinate situazioni. I calciatori sono come degli orologi preziosi, hanno dei meccanismi delicati che bisogna conoscere dato che subentrano diverse dinamiche particolari. A volte bisogna sapersi imporre vietando il rientro di un calciatore, anche se importante come l’argentino. La salute deve essere sempre al primo posto, anche perché a volte accellerando un recupero si fanno danni ancora più grandi. Non voglio attaccare i medici biancocelesti ma uno staff medico che lavora in uno spogliatoio svolge un lavoro complicato e l’esperienza è la qualità più importante. Biglia non ha responsabilità e neanche Inzaghi. La decisione spetta ai medici e dopo un infortunio come quello che ha subito l’argentino due soli allenamenti nelle gambe non bastano per rientrare in campo, anche se gli esami danno esito negativo”.