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ACCADDE OGGI – Anna Magnani, l’antidiva per eccellenza

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Il 26 settembre 1973, all’età di sessantacinque anni, muore di cancro a Roma la grande attrice Anna Magnani. Figura chiave del neorealismo italiano interpreta con stile inimitabile il personaggio della popolana focosa e sboccata, ma anche sensibile e generosa. I personaggi da lei interpretati, tutti caratterizzati dal suo temperamento focoso e passionale ma anche capaci di toccanti e imprevedibili dolcezze, le si addicevano in modo perfetto. La Magnani è ricordata per la sua passionale carica umana che a volte sfociava in sanguigne manifestazioni di rabbia o di affetto, tratti che la distinguevano, oltre che come inarrivabile interprete, anche come donna forte e sensibile anche se profondamente tormentata.

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Nonostante alcune fonti riportino Alessandria d’Egitto Anna Magnani ha sempre sostenuto di essere nata a Roma il 7 marzo 1908. Cresciuta dalla nonna materna in condizioni di estrema povertà inizia molto presto a cantare nei cabaret e nei night-club romani e contemporaneamente studia all’Accademia d’Arte Drammatica. Tra il 1929 e il 1932 lavora nella compagnia teatrale diretta da Dario Niccodemi e nel 1934 passa alla rivista divenendo ben presto uno dei nomi più richiesti del teatro leggero italiano. Lavora con Vittorio De Sica e con Totò, con il quale recita in numerose riviste, come “Quando meno te l’aspetti” nel 1940 e “Volumineide” nel 1942.

Nel cinema si rivela nel film di De Sica “Teresa Venerdì” del 1941. In seguito interpreterà alcune commedie leggere: “Campo de’ Fiori” nel 1943, “L’ultima carrozzella” nel 1944, “Quartetto pazzo” nel 1945, fino a quando arriva la sua completa rivelazione nel film neorealista “Roma città aperta”, sempre del 1945 di Roberto Rossellini, con il quale avrà una burrascosa ma intensa relazione amorosa. In quest’ultimo film la Magnani si rivela interprete dotata di una incredibile sensibilità recitando nella parte di Pina, popolana romana uccisa mentre tenta di raggiungere il camion sul quale i nazisti stanno per deportare il suo uomo. Accanto a uno straordinario Aldo Fabrizi, la Magnani rappresenta la redenzione di un popolo, attraverso le sue grandi qualità umane e morali, tanto che la sua interpretazione le farà meritare il primo dei suoi cinque Nastri d’argento. Nel trionfo neorealistico è d’obbligo tratteggiare per lei la figura della popolana sfacciata, volitiva, sempre sicura e persino violenta nella difesa dei giusti valori, attraverso la sua bonaria veemenza. L’apoteosi di questo personaggio è “L’onorevole Angelina”, del 1947, dove interpreta una donna di borgata “chiamata” a far politica per rappresentare gli interessi della povera gente come lei. Nel 1948 interpreta l’episodio ‘La voce umana’ del film di Rossellini “L’amore”, nel quale si cimenta in un grande pezzo di bravura interpretativa: la telefonata di una donna abbandonata dall’amante. Nel 1951 un altro grande ruolo nell’amaro “Bellissima” di Visconti: quello della donna frustrata che trasmette le sue illusioni ed i suoi sogni infranti nell’impossibile carriera cinematografica della figlia a costo anche di mettere in crisi il suo matrimonio. Anche questo film le vale un Nastro d’argento. Nel 1955 la Magnani vince il premio Oscar per la sua interpretazione nel film “La rosa tatuata”. In seguito sarà interprete di pellicole di media-alta qualità come “Suor Letizia” del 1956, “Nella città dell’inferno” del 1958 e “Risate di gioia” nel 1960, il primo e unico film accanto al suo vecchio compagno di palcoscenico Totò. Nel 1962 prende parte al film “Mamma Roma” di Pasolini.

Gli anni ’60 non le offrono molto e Anna torna a lavorare in teatro interpretando “La lupa” di Verga, diretta da Franco Zeffirelli, e “Medea” di Anhouil, diretta da Giancarlo Menotti, che la vedono trionfare su tutti i più grandi palcoscenici d’Europa. Ma negli ultimi anni la Magnani passa a lavorare per la televisione. Tra il 1971 e il 1973 interpreta quattro stupendi film-tv: “La sciantosa”, “1943: un incontro”, “L’automobile” e “…correva l’anno di grazia 1870”. La sua ultima apparizione sugli schermi è stata nel film “Roma” del 1972 di Federico Fellini, nella parte di se stessa.

 

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