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TERREMOTO – In appena un’ora la Forestale di zona era già tra le macerie ma il loro Corpo dopo 193 anni di storia verrà soppresso

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Centoquaranta pattuglie della Forestale insieme alle unità cinofile e ai soccorritori alpini, sono impegnate nelle zone devastate dal terremoto che ha colpito il centro Italia.

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“Un impegno forte, silenzioso, prezioso, oscurato dai media forse perché qualcuno non vuole far sapere quanto sia utile e fondamentale il lavoro di un Corpo che tra qualche mese, dopo 193 anni di storia, verrà soppresso”, ha commentato con orgoglio Marco Moroni, segretario generale del sindacato autonomo polizia ambientale forestale. Per Moroni, ora non è tempo di polemiche “ma del cordoglio e del lavoro: i forestali non molleranno mai finché potranno onorare la loro divisa”.

L’ennesima tragedia che ha funestato il Paese ha trovato i Forestali in prima fila perché come ribadisce Moroni “la nostra peculiarità è sempre stata quella di agire, sin dal 1822, nelle zone dove di più si rende necessaria la tutela del patrimonio naturale, paesaggistico, faunistico del nostro Paese”. Proprio grazie alla presenza capillare e diffusa in quelle aree gli agenti della Forestale sono stati in grado di agire immediatamente.  E’ il tempo del dolore e della vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma “ma è anche il tempo dello straordinario lavoro delle forze dell’ordine e del Corpo forestale che, con la sua specifica conoscenza del territorio, è presente da subito ad Accumoli, Amatrice, Pescara del Tronto, Cittareale e Norcia”.

Interventi che spesso “sono stati risolutori nel salvare la vita di molti civili”. I forestali hanno agito con l’orgoglio di sempre accanto ai vigili del fuoco, ai futuri colleghi dell’Arma e ai volontari del Corpo della Croce Rossa. “Proprio in queste ore abbiamo capito che non abbiamo nulla in comune con i carabinieri: abbiamo competenze diverse”, continua Moroni.  Secondo l’Ispettorato Forestale, gli uomini del corpo in azione sono 300: “Colleghi che stanno operando nell’area del terremoto ci hanno raccontato storie di vite salvate, ma anche di troppe vite spezzate”. Nei social si vedono alcuni agenti forestali che tentano di tranquillizzare un anziano in preda alla disperazione.

“La soppressione del Corpo Forestale – ancora Moronirappresenta l’ennesima riforma imperfetta: la democrazia in Italia sta venendo meno e noi del Corpo forestale dello Stato siamo una delle prime vittime. Vittime di chi ha deciso di cancellare l’unica forza di polizia ambientale esistente in Italia e di condannare i forestali a indossare le stellette militari, pur essendo sempre stati poliziotti civili, senza il minimo confronto. Non staremo con le mani in mano a subire le scelte infelici di chi non ha la minima conoscenza del sistema sicurezza“.

L’inglobamento del Corpo Forestale nell’Arma dei Carabinieri piace al Comando generale dell’Arma che con questa riforma vede irrobustiti organici e competenze, una vittoria rispetto ai rivali della Polizia. Far transitare i Forestali in “una forza ad ordinamento militare è una pessima decisione: le professionalità dei nostri uomini saranno dissolte e in materia di prevenzione dei reati ambientali sarà persa qualsiasi peculiarità. Se ci faranno diventare militari – avverte il sindacalista – lotteremo per sindacalizzare e smilitarizzare l’Arma”. Moroni spera, dopo “aver perso la battaglia politica” di riuscire attraverso “1000-2000 ricorsi” di riportare l’argomento sul tavolo di Renzi. Ma nel frattempo ad Accumoli, Amatrice, Pescara del Tronto, Cittareale e Norcia, gli uomini in divisa verde continuano ad operare senza sosta. Per le istanze sindacali c’è sempre tempo.  L’azione del personale della Forestale si concentrerà soprattutto nelle zone impervie del territorio, dove sono presenti numerosi casolari isolati.

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