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TEMPI BELLI – CIELLESETTE

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Le “sliding doors” nella vita e nel calcio sono spesso imprevedibili. Sennò non sarebbero tali, e il destino sarebbe facile da gestire come un dado truccato che fa uscire sempre il sei. Per fare fronte ai tanti “uno” che il destino ci pone davanti invece ci vuole fegato: ma è anche vero che il successo è quando il talento incontra l’opportunità e mai viceversa. Farsi trovare pronti è fondamentale, ma l’occasione quando capita, capita.

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Cristiano “CL7” Lombardi è il nostro nuovo orgoglio, dei laziali e di chi l’ha visto giocare dai tempi della Primavera. Momenti decisivi perché dopo uno scudetto conquistato con Alberto Bollini in panchina, sarà l’incontro con Simone Inzaghi a regalargli un’altra Coppa Italia e soprattutto una rampa di lancio verso il calcio che conta, che come accade per molti ragazzi, non sarà però sfruttata al meglio. E’ successo ad Antonio Rozzi, che proprio Lombardi sostituì realizzando poi il gol decisivo nei quarti contro il Toro in quella final eight scudettata. Rozzi di gol in Primavera ne segnava a carrettate e la sua rampa di lancio si è chiamata Real Madrid, purtroppo però senza fortuna. Lombardi, dopo un’annata pessima a Trapani, si è ritrovato ad Ancona. Nonostante qualche problema fisico, venticinque presenze e quattro gol. Sempre Lega Pro, sempre a metà classifica: troppo poco per sperare davvero in una chance.

E invece che accade? Marcelo Bielsa, il “Loco“, straccia un contratto già firmato. Al di là delle questioni di opportunità, questo significa il ritorno di Simone Inzaghi al timone della Lazio. E Lombardi viene richiamato per il ritiro ad Auronzo di Cadore. Dove si distingue tra i migliori, anche se un giovane in ritiro cosa deve fare? Lombardi però continua a sudare a testa bassa fino all’ultimo, nella partitella contro la Primavera prima del match a Bergamo realizza quattro reti. Ma sembra destinato ancora alla Sambenedettese, ancora Lega Pro, sperando in un ruolo da protagonista assoluto.

E invece che accade? Keita impazzisce dopo una stagione di capricci. Che abbia simulato o no l’infortunio, fatto sta che si perdono le sue tracce dai radar intorno a Bergamo. E allora tocca proprio a lui: CL7, un Cristiano sulla fascia ce l’abbiamo anche noi. E nessuno come i laziali sa leggere tra le pieghe del destino: troppo facile pensare che proprio lui avrebbe segnato, troppo bello pensare che lo abbia fatto in una partita chiusa da chi, con una doppietta, aveva deciso la finale scudetto in quella final eight Primavera. Cataldi e Lombardi, Lombardi e Cataldi: nella carriera di un calciatore l’abnegazione, l’impegno e lo spirito di sacrificio spesso sono tutto. E’ anche vero però che quando ti tocca, ti tocca e non c’è nulla che possa fermare o neanche rallentare il corso del destino.

Fabio Belli

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