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Il sogno di Gregucci: “Riprendiamoci il Flaminio”

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C’è uno stadio nel cuore di Roma, uno stadio che ha fatto la storia della Lazio e dei suoi tifosi, che si trova in condizioni fatiscenti e precarie: lo Stadio Flaminio.

Un vero e proprio pezzo di storia lasciato nel degrado più totale, un monumento che i tifosi laziali sognano come loro nuova casa. Un sogno però molto difficile da realizzare.
Tra i tanti sognatori c’è Angelo Gregucci, uno che con la maglia della Lazio al Flaminio ci ha giocato nella stagione ’89/’90, quando lo Stadio Olimpico era in ristrutturazione in vista dei mondiali di Italia ’90. Gregucci, in una lunga intervista a Il Tempo, non ha nascosto il suo sogno: “Da sempre sostengo che il Flaminio debba essere la casa della Lazio. Per bellezza, storia e collocazione è un perfetto impianto sportivo soprattutto per il calcio. Con una capienza maggiore e magari un piccolo museo sarebbe un gioiello per raccontare la storia laziale“. Del resto l’ex difensore biancoceleste ha tanti ricordi in quel magico stadio: “Ricordo il Flaminio sempre pieno, con 35-40 mila tifosi sugli spalti, in quella stagione ’89/90 in cui lo abbiamo diviso con la Roma. L’effetto era molto più roboante rispetto all’Olimpico. Mi viene in mente un aneddoto: la partita contro l’Atalanta, in cui l’arbitro ci annullò tre gol e scoppiò il casino. I tifosi erano imbufaliti e addirittura frantumarono la vetrata degli spalti. E in quello stadio ricordo un 3-0 al Napoli di Maradona che poi vinse lo scudetto, una squadra meravigliosa che però perse soltanto contro di noi“. Il Flaminio potrebbe essere un incentivo per riportare i tifosi allo stadio: “Il Flaminio pieno ogni domenica è stato fondamentale. Il mio è un augurio, in questo momento di scoramento per i laziali, ritornare a casa potrebbe significare una nuova onda di passione. Avere uno stadio di 40 mila persone sempre pieno, darebbe entusiasmo e anche qualche risultato in più“. Lotito non sembra però prendere questa idea in considerazione: “In una Roma che vive di leggende sugli stadi di proprietà da quarant’anni e ostacoli burocratici insormontabili, il Flaminio è una struttura già a disposizione. Non è un sogno così irrealizzabile, Lotito è una persona attenta. Sarebbe lo stadio ideale per tutto il mondo Lazio, per storia e collocazione in uno dei feudi biancocelesti di sempre“. Infine un appello: “Il mio sogno è che il Flaminio torni la casa della Lazio per rappresentare l’appartenenza biancoceleste, ma se così non dovesse essere, il messaggio va comunque alle istituzioni: per favore salvate il Flaminio. E’ una vergogna vedere un monumento storico dello sport così fatiscente al centro di Roma, quando basterebbe affidarlo a un privato come succede per gli stadi inglesi. Altrimenti si rischia che la prossima generazione neanche possa vederlo, lo stadio Flaminio“.

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