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Rio 2016 – Sconfigge la malattia e vince l’oro: l’incredibile favola di Chris Mears

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Nella vita non bisogna MAI perdere la speranza. Dietro ogni nuvola, per quanto sia grande ed oscura, c’è sempre un raggio di sole. Ce lo dimostra Chris Mears. Il 23enne tuffatore inglese ha conquistato oggi l’oro nel trampolino da 3 metri alle Olimpiadi di Rio insieme al suo compagno di squadra ed amico Jack Laugher. Dove sta l’aspetto clamoroso oltre alla bravura sportiva? Che fino a sette anni fa, vivere questo giorno per Chris sembrava impensabile.

Nel gennaio 2009, infatti, Chris (allora 16enne e già promessa inglese dei tuffi) si ruppe la milza e nonostante la perdita di molto sangue, nessuno si accorse della grave infiammazione: Chris aveva contratto il virus di Epstein-Barr, lo stesso responsabile della mononucleosi e di alcuni tipi di linfoma. Quando arrivò in ospedale i medici gli diedero soltanto il 5% di speranze di sopravvivenza. Un ritorno alle gare, ma anche semplicemente alla vita, era da considerarsi un miraggio. Sette ore di intervento e tre giorni di coma, da cui solitamente derivano problemi cerebrali e fisici. Ne è uscito senza la milza e con una vistosa cicatrice sull’addome, ma un anno dopo Chris era di nuovo sul trampolino, ai giochi del Commonwealth. Una favola che ha avuto il lieto fine con la conquista della medaglia d’oro. Ma qualsiasi fosse stato il traguardo che Chris avrebbe raggiunto in questa Olimpiade, esso sarebbe stato comunque irrilevante perché la sua vittoria più grande è quella di esserci. Sei Grande Chris!

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