Sulle frequenze di ElleRadio, alla trasmissione Laziali On Air, è intervenuto il portiere della Lazio scudettata del ’74, Felice Pulici, per analizzare il momento dei biancocelesti dopo la sconfitta di sabato contro la Juventus.
Le prime impressioni sono proprio su Lazio-Juve: “In realtà la Lazio non mi ha fatto una grandissima impressione. Dalla disposizione in campo scelta da Inzaghi si è capito che il tecnico laziale voleva limitare i danni, prima ancora di fare la partita. E così è stato per novanta minuti, con i tiri in porta biancocelesti che non sono quasi mai arrivati. Una partita tatticamente studiata bene, ma che non ha prodotto nulla. La Juventus ha aspettato la Lazo e mantenuto il possesso palla, aspettando il minimo errore avversario per colpire“.
Una valutazione sulla prestazione della difesa: “Complessivamente la difesa ha svolto bene il suo compito, anche se il gol è arrivato da un errore di De Vrij, inaspettato da parte sua. Il gol è quasi sempre frutto di un errore degli avversari. Bastos mi ha fatto un’ottima impressione, un elemento potenzialmente importante di questa campagna acquisti. Bisogna naturalmente essere cauti nei giudizi, così come nel valutare il recupero di De Vrij e nel giudicare il valore di Lukaku, un altro elemento che si è reso protagonista di una discreta gara“.
Sotto molti aspetti però la Lazio resta un punto interrogativo. Le prossime partite, a partire dalla trasferta col Chievo, potranno far capire le reali potenzialità della Lazio. “Al momento ho l’impressione di una Lazio che farà fatica a prendere in mano le redini del gioco e che proverà a sganciarsi spesso in contropiede. Esattamente come è accaduto a Bergamo, con le reti che sono arrivate tutte in fase di ripartenza. Al momento alla Lazio manca qualcosa di importante in avanti, Immobile non è sufficiente. Credo che manchi una punta di peso, capace anche di dialogare con Immobile per non lasciarlo isolato al centro dell’attacco, e permettergli anzi di creare spazi per la seconda punta al suo fianco. Anche gli esterni offensivi spesso sono privi di riferimenti. La Juventus per vincere la partita ha usato il metodo dell’attesa. La Lazio, a prescindere dal match coi bianconeri, deve imparare a fare il proprio gioco, perché trovando un avversario come la Juve che usa la stessa tattica poi viene inevitabilmente fuori la squadra che ha maggiori risorse tecniche“.
La difesa a tre è stata una sorpresa? “Di fatto giocare a tre significa giocare a cinque in fase difensiva, anche se la Lazio ha esterni bravi a proiettarsi in avanti. La partita contro il Chievo sarà particolare, l’Atalanta ha sbagliato totalmente impostazione di gara, ma poi è riuscita a mettere la Lazio in difficoltà sfiorando una rimonta che sarebbe stata clamorosa. La Lazio non ha molti ricambi, sicuramente le prime due partite sono state incoraggianti, ma servono conferme“.
Sul caso Keita: “Più questa storia va avanti e peggio è. La Lazio ora ha poco margine per capire cosa fare, cercherà di cedere il giocatore alle migliori condizioni possibili, ma non so se avrà l’opportunità di trovare un sostituto adeguato. La questione probabilmente andava affrontata dal giorno in cui il calciatore non si è presentato in ritiro. Poi andava trattato il rinnovo contrattuale per cederlo in futuro senza essere alle strette in termini di tempo, magari inserendo una clausola rescissoria che potesse soddisfare economicamente entrambe le parti“.
Tra le varie ipotesi di mercato, una particolarmente suggestiva è legata all’eventuale ritorno alla base di Hernanes: “I ritorni in questo modo sono negativi. Forse arriverebbe con voglia, ma non so quanto si possa praticare come opzione. Così come vedo improbabile una cessione di De Vrij al Chelsea, di cui si è parlato nelle ultime ore”.
Questione portieri. Marchetti può essere rimasto destabilizzato dalle voci estive? “Gli errori si sono visti e sicuramente sa anche lui dove ha sbagliato. Per un portiere è fondamentale cancellare questi errori, soprattutto perché a Bergamo non hanno determinato la sconfitta della squadra. Sicuramente compromettere un risultato rende più difficile smaltire una prova negativa. In questo caso fortunatamente non è successo. Un portiere costruisce la sua autostima anche sulla fiducia e la considerazione dell’ambiente. A me non ha convinto invece la partita di sabato. Sul gol della Juventus mi ha colpito come è andato a coprire eccessivamente il primo palo, per evitare l’errore di Bergamo, lasciando uno spazio ben chiaro a Khedira sul secondo palo dove piazzare il pallone. Forse questo errore è figlio dall’insicurezza nata dall’errore contro l’Atalanta. Secondo me deve imparare ad essere più riflessivo nei movimenti per trovare sempre il piazzamento ottimale in porta“.
In questo inizio di campionato molte grandi hanno steccato almeno una partita, come Napoli, Roma, Inter e Milan. La Lazio come può inserirsi in questo quadro? “L’anno scorso ad inizio campionato era la Juventus ad aver destato perplessità. Quest’anno nei risultati ha ottenuto due vittorie invece di due sconfitte. In generale vedo poche squadre che possono dare fastidio ai bianconeri, anche sul piano del gioco. All’Inter regna la confusione, con Candreva lasciato inspiegabilmente in panchina. Forse la scelta di determinati giocatori, fatta da Mancini, potrebbe essere non condivisa da De Boer. Anche il Milan l’ho visto in difficoltà, mentre la Roma sta pagando il problema della delusione in Champions, così come era accaduto alla Lazio l’anno scorso. La Lazio è partita bene dal punto di vista dell’atteggiamento e della determinazione. Forse contro la Juventus si poteva portare a casa un punto, ma se non si prendono due giocatori importanti non so quanta strada si potrà fare. Dimentichiamo che un anno fa c’era Klose, un giocatore che nei venti minuti finali poteva fare la differenza. Al momento vedo Immobile troppo solo“.