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Dietro l’addio di Onazi: “Mi serviva un ambiente nuovo”. Poi sui tifosi e Lotito…

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Eè da pochi giorni approdato in Turchia, al Trabzonspor, aveva bisogno di cambiare aria e l’ha fatto, ma Eddy Onazi continua a parlare del mondo Lazio, e lo fa ai microfoni di calciomercato.it.

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Tanti gli argomenti analizzati, a partire dal motivo della scelta del Trabzonspor: “Diverse società erano interessate a me, ma il problema era trovare un accordo con la Lazio. Oggi come oggi, nel calcio sono coinvolte così tante parti in una trattativa che metterle d’accordo tutte non è facile“. Molti si chiedono i motivi di questo addio alla Lazio, nonostante l’offerta di rinnovo del club: “La Lazio mi ha offerto il rinnovo, sia il ds che Inzaghi mi hanno chiesto di restare. Mi dispiace ferire i sentimenti di Simone perché ha cercato di persuadermi in diverse occasioni, ma avevo bisogno di andare via per schiarirmi le idee. Mi serviva un nuovo ambiente perché sono accadute molte cose nella Lazio, non c’è bisogno che ve le elenchi. Ma sono molto felice di essere al Trabzonspor ora. Come ho detto, sono successe molte cose e dovevo andare via. Ho obiettivi nella mia vita e voglio centrarli; aver lasciato quell’ambiente mi aiuterà a perseguirli. La Lazio è stata il mio punto di partenza e devo dire un grande grazie a Bollini, che mi ha aiutato in Primavera, e a Petkovic, per il suo supporto quando sono entrato in prima squadra. E dico infinite grazie anche a Inzaghi per aver creduto in me: avrei amato giocare per lui. Ma in questo momento avevo bisogno di cambiare. Sarei rimasto alla Lazio se le cose fossero state migliori e se tutti nella squadra avessero voluto costruire un buon rapporto. Più altre cose di cui non mi sento di parlare“. Poi sul rapporto con i tifosi: “Mi hanno dimostrato amore dal primo giorno, persino oggi che sono andato via. Ci sono stati piccoli screzi, ma è normale: nella vita non si può piacere a tutti. Sono felicissimo dei tifosi della Lazio, sono i migliori. E con loro ho vissuto il momento più bello: vincere la Coppa Italia contro la Roma il 26 maggio 2013“. Su quello con i compagni, Tare e Lotito: “Con alcuni ragazzi perché abbiamo un buon rapporto, ma non ho mai avuto un migliore amico nella Lazio perché non mi sento al sicuro quando le persone ti sorridono di fronte e alle spalle ti pugnalano. Per questo ho sempre preferito restare sulle mie. Con Tare e Lotito non abbiamo alcun rapporto perché non rientra nei miei compiti. Il mio compito è giocare a calcio“. Un commento sull’ormai annosa polemica tifosi-società: “E’ triste. La Lazio è un grande club con tanti tifosi e lo stadio è sempre vuoto, ma abbiamo fatto del nostro meglio come giocatori per vincere le partite e riportarli da noi. Purtroppo la situazione persiste. Io penso che il club debba provare a risolvere le cose con i tifosi, perché senza tifosi il calcio non può mai funzionare“. Infine un aneddoto di spogliatoio: “Una volta Cavanda disse che avevamo bisogno di un deodorante per ambienti, così si alzò, prese l’estintore e lo spruzzò dappertutto: ci siamo messi a correre come matti per scappare! Ma forse il più pazzo è Radu: se ti presenti in allenamento con delle scarpe buffe lui te le prende, le appende e le mette all’asta iniziando a gridare“.

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