“Certamente è un passo nella giusta direzione. Ma è evidente che Angelo Peruzzi non basta. Per lo spessore e la stima del professionista, l’ingaggio dell’ex portiere della Nazionale e della Lazio è una scelta tardiva ma saggia. Sarà il tempo a dirci se il suo incarico sarà operativo e di grande rilievo. L’esperienza insegna che Lotito non delega niente a nessuno, nemmeno se deve chiedere copia di un documento al comune. Adesso, presentando il nuovo “acquisto”, ne ha parlato come di un addetto alle esigenze “emozionali” della Lazio, finora trascurate a vantaggio di cose “sostanziali”. Il messaggio sembra chiaro: volevate un po’ di fumo (biancoceleste) da mostrare in pubblico? Eccolo. La quota di lazialità è garantita e noi continueremo a pensare alle questioni più importanti, quelle “sostanziali”. Se le cose stessero così, non ci sarebbe da stare allegri. So per certo che il nome di Peruzzi era stato al centro di una riflessione del vertice societario cinque o sei anni fa. Ci furono riunioni, appuntamenti (mancati) e alla fine un nulla di fatto. Evidentemente, gli aspetti “emozionali” non erano considerati importanti come adesso, con una situazione ambientale che è un eufemismo definire allarmante. Ci sono giocatori in uscita che altri (i più in vista) vorrebbero imitare. La campagna acquisti – diciamo, a parte Immobile – è ancora lacunosa e carente. I tifosi, diffidenti, non rinnovano né sottoscrivono l’abbonamento. La Curva Nord annuncia il ritorno sugli spalti, ma non rinuncia alla contestazione. La vicenda Bielsa pesa ancora come un macigno sulla stagione che va a incominciare. Lo spogliatoio è attraversato da veleni che sembrano replicare – addirittura aggravandolo – il pessimo clima della passata stagione. L’allenatore appare, a sua volta, bisognoso di quella fiducia sostanziale che gli era stata negata alla fine del campionato, nella fase dei corteggiamenti, dei contatti e dei contratti con altri allenatori… In questo quadro, il compito che spetta ad Angelo Peruzzi è gravoso e impegnativo. Speriamo che gli aspetti “emozionali” coincidano presto con quelli “sostanziali”; e viceversa. In caso contrario, si sarebbe perso altro tempo, con ulteriori danni che sarà ancora più difficile riparare. Un giorno”. Questo l’editoriale di Mauro Mazza al Corriere dello Sport.
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