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Lazio, “quer pasticciaccio brutto” dei portieri

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Contro la Juventus, a difendere la porta biancoceleste ci sarà ancora Federico Marchetti. E questa al momento è l’unica certezza per una stagione che per la Lazio è iniziata nel migliore dei modi, con una vittoria a Bergamo che, è bene ricordarlo, nei precedenti campionati di Serie A solo altre sette volte era arrivata nella storia della Lazio.

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Un “campaccio” dal quale la Lazio sarebbe uscita quasi maramaldeggiante, non fosse stato per il black out di Marchetti, che ha regalato di fatto due gol in tre minuti agli orobici dando il via al lungo finale thriller. Emotivo, instabile, capace di salvare una partita come di rovinarla, l’esperienza di Marchetti alla Lazio ha avuto alti e bassi molto marcati. E anche gli ultimi mesi non sono stati da meno: prima il rinnovo che sembrava aver posto solide basi per il futuro, poi il clamoroso dietrofront della società che sembrava aver promesso il posto da titolare a Berisha.

Già, ma la società “chi“? Er pasticciaccio brutto dei portieri alla Lazio parte proprio da qui: tutti gli indizi farebbero pensare al direttore sportivo Igli Tare, per vicinanza geografica: figure di spicco del calcio albanese, che quest’anno ha affrontato per la prima volta la fase finale di un Europeo proprio con Berisha in porta. Ma anche l’albanese non è mai stato una sicurezza, anche se la sua prima partita in biancazzurro risale ormai alla stagione 2013/14. “Se dovevi farcela ce l’avresti già fatta”, avrebbe detto Marcellus Wallace in Pulp Fiction.

E così anche Etrit è stato preda dello stesso mal di pancia di Keita, prima di Bergamo. Promesse da marinaio ma anche la convinzione di non essere da meno di un Marchetti che, come detto, all’esordio in campionato ce l’ha messa davvero tutta per far venire di nuovo dubbi ad Inzaghi. E poi c’è Vargic, reduce anche lui dall’Europeo, seppur come riserva nella Croazia. Anche il suo arrivo è ammantato di mistero: sembra che possa essere addirittura girato in prestito. In ritiro non è sembrato certo negativo come tutti dicono, ma se non sarà Berisha a scalzare il totem Marchetti, figuriamoci lui.

Il portiere è un ruolo fondamentale, e alla Lazio a questo momento mancano le fondamenta. Il Marchetti dei tempi migliori, ah quanto farebbe comodo ad Inzaghi! Ma senza certezze da qui al 31 agosto potrebbe succedere di tutto, soprattutto alle spalle del portiere di Bassano del Grappa che è stato ufficialmente confermato dal tecnico. Il suo vice però alla fine non potrebbe essere né Berisha né Vargic, per non parlare dell’acerbo Strakosha. In attesa della sorpresa finale, il pensiero va a Guido Guerrieri a Trapani e a un vecchio acronicmo sempre valido: CBCR, cresci bene che ripasso.

Fabio Belli

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