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Contro la Juve sconfitta dignitosa o attestato di mediocrità?

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“E’ la seconda volta negli ultimi anni, insieme alla finale di Coppa Italia persa ai supplementari, che la Lazio tiene testa agli invincibili”, con queste parole Inzaghi ha espresso il suo pensiero sulla gara di ieri. Un risultato che (manco a dirlo) ha spaccato a metà il popolo laziale.

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a una parte si è elogiato l’ordine tattico dell’undici capitolino, d’altra parte si è criticata l’ordinarietà con cui la Lazio ha perso per l’ennesima volta in campionato contro la Vecchia Signora (la vittoria manca dal 2003). Ma quindi la Lazio ha fatto una buona gara o una figuraccia? Proviamo a capirlo prendendo in considerazione le opinioni di tutti.

ZERO TIRI IN PORTA

Il dato che più salta all’occhio è che la Lazio non ha mai tirato in porta, questo lo slogan di chi vede il bicchiere mezzo vuoto. In realtà un tiro c’è stato, Parolo all’85’. Non un granché ma comunque per dovere di cronaca va segnalato. Poi in avanti si è vista una Lazio volitiva ma sterile: Immobile è apparso troppo solo lì in avanti, per nulla aiutato dalle ali o dai centrocampisti. L’ingresso di Djordjevic, fuori forma e lento come non mai, ha ancor di più accentuato il limite offensivo biancoceleste. D’altro canto nel primo tempo la gara è stata equilibrata e neanche la Juve ha fatto nulla. Poi nella ripresa i bianconeri hanno spinto dimostrando la loro supremazia tattica, ma parliamo di un quarto d’ora, in cui la Vecchia Signora ha trovato la rete su un doppio errore dei suoi due giocatori più forti Biglia e de Vrij. Se l’argentino non cicca quel pallone probabilmente la gara finisce 0 a 0 e tutti felice e contenti. Bisogna anche calcolare che la Lazio ieri è scesa in campo con Bastos e Felipe Anderson che si sono allenati due volte con la squadra, con Lulic e Radu reduci da un lungo stop e con de Vrij non ancora al top di condizione fisica. Ok, anche la Juve ha giocato senza Bonucci e Pjanic, per non parlare del lungodegente Marchisio, ma considerate che la Juve ha 15-16 titolari frutto di un potere economico che nessuno in Italia può eguagliare.

ASSUEFATTI ALLA MEDIOCRITA’

Questa un’altra frase che ho sentito e letto spesso sui social. Ieri ricorreva l’anniversario della vittoria della Lazio in Supercoppa Uefa contro i veri invincibili del Manchester United (con tutto il rispetto per la Juve di oggi). Tutti abbiamo negli occhi quella serata magica, ma è ovvio che la Lazio non è più quella e non si può fare neanche lontanamente fare un paragone.  Al di là delle opinioni personali su Lotito, la Lazio è questa e bisogna prenderne atto. Tutti vorremmo il magnate russo, tutti vorremmo una gestione più oculata e lungimirante societaria, ma purtroppo questo non c’è. Allora dobbiamo gettare fango sulla squadra finché non andrà via Lotito? La Lazio oggi è nettamente inferiore ai bianconeri e dunque ben venga una partita di contenimento. Se contro i campioni d’Italia proponi un calcio offensivo, rischi la figuraccia. Inzaghi è stato intelligente a modellare il modulo su quello dell’undici di Allegri. Sicuramente la Lazio ieri non avrebbe meritato la vittoria, ma se l’avesse pareggiata non avrebbe di certo rubato nulla.

SEGNALI INCORAGGIANTI MA E’ PRESTO PER CANTAR VITTORIA

Poi c’è il rovescio della medaglia, ovvero quelli che pur di difendere Lotito direbbero che Novaretti è il nuovo Samuel. O peggio ancora, le banderuole che passano da “Bastos è una pippa” a “Bastos è un fenomeno”, salvo poi cambiare idea al primo errore dell’angolano. D’accordo, la prestazioni del neo acquisto ha fatto sorridere tutti. Bastos è apparso un difensore tatticamente preparato e anche abbastanza rapido, contrariamente ai bamboccioni alti e lenti che solitamente ci propina il ds Tare. Però non dimenticatevi i primi mesi di Mauricio a Roma, con de Vrij aveva formato una bella coppia e si pensava che la Lazio avesse trovato il duo difensivo per i prossimi anni. Poi sappiamo tutti com’è finita. Bastos è da rivedere nell’arco di tutta la stagione, così come Lukaku.

BICCHIERE MEZZO PIENO O MEZZO VUOTO?

Entrambe le cose. E’ sbagliato illudersi che la Lazio possa lottare per i primi posti, così com’è sbagliato vedere tutto nero. La Lazio ha fatto un grande primo tempo contro Atalanta e Juventus, ma in entrambe le gare, nei secondi tempi sono tornati i fantasmi del passato. La coperta è apparsa ancora una volta corta e i panchinari non all’altezza dei titolari. A dirla tutta, la Lazio di Inzaghi ha ricordato quella di Reja: ordinata, compatta, ma con poca propulsione offensiva. Soprattutto ieri sono mancate le sovrapposizioni, gli inserimenti dei centrocampisti e i movimenti senza palla. Inzaghi dovrà lavorare molto per dare un’identità a questa squadra, obiettivo che negli ultimi anni è riuscito solo a Pioli nel suo primo anno. Servirebbero un paio di acquisti di spessore: un’ala e un centravanti, ma su quest’ultimo ho poche speranze. La Lazio potrà sfruttare il fatto di non giocare in Europa per fare una buona stagione, dal quarto posto in giù. Ma tutto dipenderà da Inzaghi e dalla voglia dei giocatori di riscattare la scorsa stagione. Per quanto riguarda noi tifosi, tornare allo stadio o guardare la partita in tv è una scelta talmente personale che nessuno può permettersi di giudicare l’una o l’altra decisione, ma sarebbe bello tornare UNITI tutti insieme ad incoraggiare la nostra Lazio e a spingerla verso l’alto. Perché siamo noi la vera forza di questa squadra.

Fabrizio Piepoli

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