Il sedicente Stato Islamico negli ultimi giorni ha diffuso due filmati in cui compaiono il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Premier Matteo Renzi.
Nel primo filmato, della durata di quasi 16 minuti, arriva dalla Libia ed è stato prodotto dalla divisione media di Isis Tarablus (Tripoli) che lo ha diffuso alla fine di luglio. La retorica è la stessa degli altri video di propaganda: gli eroi del jihad combattono contro i nemici della coalizione: Putin, Kerry, il premier libico Fayez al Serraj, Obama, tutti accusati di essere crociati. Un cartello mostra tutti i Paesi che compongono la coalizione, e tra questi c’è anche l’Italia. Da circa due anni in diversi filmati del Califfato si parla di Roma che verrà conquistata e rasa al suolo ma per la prima volta, come sottolineato da “Il Foglio”, compaiono i volti dei politici italiani. Renzi e Gentiloni finiscono nella lista dei nemici con l’accusa di sostenere il nemico Serraj e le milizie di Misurata. Verso la fine del filmato spuntano anche Benito Mussolini e Rodolfo Graziani, noto in Libia come “il macellaio del Fezzan” per i metodi brutali adottati durante l’occupazione italiana.
Nel secondo video, diffuso all’incirca cinque giorni fa, negli ultimi fotogrammi compare Sergio Mattarella. A produrre i 13 minuti di immagini è la divisione media siriana Al Khyar. Anche in questo caso il messaggio sull’Italia è più preciso di un riferimento generico a Roma.
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l nostro Paese è a rischio di attacchi tanto quanto gli altri Paesi europei. Difficile stabilire una connessione certa tra i messaggi di propaganda e gli attacchi terroristici. Ma difficile anche che questi video siano destinati ai lupi solitari e alle reclute europee, essendo in lingua araba.