Occhio a ciò che scrivete sui social network e magari anche a quello che cantate allo stadio: ai presidenti delle vostre squadre potrebbe venire in mente di imitare il proprietario del Charlton Athletic – storico club inglese ora in League 1 e con un passato nemmeno troppo lontano in Premier League nel quale ha giocato anche Paolo Di Canio -, che ha inviato una lettera a un tifoso minacciandolo di ritirargli l’abbonamento se dovesse continuare con i commenti negativi sulla squadra.
Roland Duchatelet, patron del Charlton, si è risentito per le continue offese ricevute da un sostenitore particolarmente esagitato, tifoso che ha preferito restare anonimo ma che ha fatto girare sul web la lettera inviatagli dal club. Questo il contenuto: “Abbiamo identificato i suoi commenti di protesta contro la proprietà. Pur riconoscendo che tutti hanno il diritto alla propria opinione le sue parole infuocate sui social non sono per noi di aiuto. La invitiamo a scusarsi e le facciamo presente che, per la conferma del suo abbonamento annuale, dovrà firmare un contratto di accordo comportamentale (quello che viene definito un ABC, Agreed Behavioural Contract, ndr), con cui le chiediamo di mantenere un atteggiamento corretto e non offensivo nei nostri confronti”.
La lettera del club non poteva lasciare indifferenti i tifosi del Charlton, né quelli degli altri club d’oltremanica. E così Duchatelet è stato paragonato a Kim Jong Un, il dittatore nordcoreano. Già nella scorsa stagione il club, in profonda crisi, venne duramente contestato per le strade della città.