L’ultimo giorno del calciomercato estivo è come sempre particolarmente ricco di spunti. Per parlare di questo e altri temi legati al mondo Lazio, la trasmissione “Laziali on Air” sugli 88.100 di Elleradio ha contattato Marco Ballotta, campione d’Italia in biancoceleste nel 2000 e sempre attento alle vicende del più antico sodalizio calcistico capitolino.
Il calciomercato mai come quest’anno in casa Lazio ha fatto registrare cambi di programma e colpi di scena: “I discorsi fatti sono sempre gli stessi. Manca quella svolta, quello scatto necessario per rinforzare la squadra e permetterle di lottare per traguardi importanti. E magari individuare il nome in grado di far sognare la tifoseria. Non credo che la Lazio stia portando avanti il modo giusto di operare per arrivare a determinati obiettivi. Se arrivassero innesti di qualità ogni reparto potrebbe beneficiarne. In difesa e in mezzo al campo servirebbe qualcosa di più e anche Immobile in avanti mi sembra un po’ solo. Servirebbero due-tre elementi di valore per portare la rosa ad un livello superiore”.
Quali impressioni sulla Lazio dopo la partita contro la Juventus? “La Lazio ha fatto la sua partita contro una signora squadra. Si è vista la differenza di caratura tecnica. Se capita un’occasione la Juventus la sfrutta e la Lazio no, con il cinismo tipico della grande squadra. La Lazio ha tenuto testa, ma la Juventus ha la forza anche solo nei singoli per chiudere la partita quando vuole”. Bastos e de Vrij hanno destato un’ottima impressione: “Entrambi vanno visti e valutati a lungo termine. Sono due giocatori di buon valore, ma credo che il leader della squadra debba essere Biglia, punto di riferimento per tutta la rosa e di conseguenza anche per il reparto difensivo”.
Da portiere, Ballotta come vede la situazione portieri in casa Lazio? “Non credo che Marchetti possa essere influenzato dalle voci. Il polverone si alza anche perché il livello tecnico dei portieri della Lazio più o meno si equivale. Marchetti ha avuto gli stessi alti e bassi di Berisha nelle prestazioni. Conterà il parere di Inzaghi a seconda di chi vedrà meglio anche dal punto di vista della mentalità. Marchetti al momento non sta dando garanzie come dovrebbe dare, anche alla luce dell’esperienza che ormai può vantare come portiere di Serie A”.
Ciro Immobile può essere il degno erede di Miro Klose? “Secondo me si fa fatica ad arrivare a Klose, non è mai arrivato in carriera ai livelli del tedesco. Immobile è un buon attaccante e può essere un punto di riferimento offensivo importante, ma bisogna dargli fiducia e soprattutto non lasciarlo isolato in attacco”.
Felipe Anderson sembra arrivato a un bivio importante della sua carriera. Dimostrerà di essere finalmente un campione? “Anderson deve dimostrare anche a sé stesso che tipo di calciatore è. Può essere la stagione giusta per dimostrare con continuità il suo valore, se non riesce ad affermare le sue qualità in ogni partita è un problema che deve superare. Ci possono essere brevi cali di forma come per tutti i giocatori, ma ha tutto per dimostrare di essere il talento più brillante di questa Lazio”.
Alla Lazio non mancano i giovani di talento, anzi è forse la squadra di Serie A col maggior numero di Under 23 di talento. Calciatori come Miliknkovic-Savic, Cataldi e Lombardi come vanno gestiti al meglio, considerando anche quello che è accaduto con Keita? “La presenza dei giovani in squadra è sicuramente positiva, ma vanno gestiti al meglio ed in questo senso è molto importante anche il ruolo dei senatori, perché avere tanti giovani può essere importante sotto certi aspetti, ma anche deleterio. Servono un paio di uomini-spogliatoio che abbiano sempre in mano la situazione. In questo senso la presenza di Peruzzi in società può essere fondamentale. Conosco bene Angelo. Se ha accettato questo ruolo vuol dire che ha l’autonomia per intervenire in situazioni delicate che possono venirsi a creare all’interno dello spogliatoio”.