Silvano Martina ha difeso i pali biancocelesti dal 1987 al 1989, ed attualmente svolge il ruolo di procuratore sportivo di tanti celebri giocatori, tra i quali spicca il portiere della Juventus e della Nazionale Gianluigi Buffon.
Martina è intervenuto stamane ai microfoni di LaLazioSiamoNoi, sulle frequenze di Radio Incontro Olympia, per parlare della stagione che attende i biancocelesti e svelare alcuni retroscena di mercato. Intanto oggi la Lazio scenderà in campo contro il Padova per la terza amichevole stagionale, partita che evoca tanti ricordi all’ex portiere biancoceleste: “L’amichevole di oggi, nel ritiro di Auronzo di Cadore, fra Lazio e Padova mi evoca ricordi agrodolci. Quel 20 marzo 1988, peraltro giorno del mio compleanno, giocammo e perdemmo in Veneto dopo che nella prima mezz’ora feci la più bella partita di quella stagione. Parlo della prima mezz’ora solamente perchè, dopo un cartellino giallo per presunte proteste, il direttore di gara Lo Bello mi espulse inspiegabilmente. Dissi più volte al capitano in campo Mimmo Caso e ad Eugenio Fascetti in panchina, mentre uscivo dal rettangolo di gioco, che non avevo fatto assolutamente niente! Il mister, letteralmente avvelentato per quanto appena accaduto, mi rispose che al posto del cervello avevo la ‘m….’. Inoltre, appena entrato Salafia al mio posto, prendemmo subito il primo gol, bissato nel secondo tempo da un certo Piacentini… Nonostante quella sconfitta per 2-0, alla fine del campionato festeggiammo la promozione in serie A, che per noi valse quanto uno scudetto“. La promozione in Serie A fu una grande emozione: “‘Ne è valsa la pena intraprendere la carriera di giocatore soltanto per aver vissuto un’emozione del genere‘: queste furono le mie parole intervistato sotto la curva sud, ( la nord era chiusa per lavori in vista dei Mondiali di Italia ’90), al termine di Lazio-Taranto 3-1, ultima giornata di campionato. Dopo quasi vent’anni, queste sono le parole che mi sento di ripetere e confermare con tutto il mio cuore”. Su Federico Marchetti: “Sarà lui il portiere della Lazio di Simone Inzaghi. Berisha e Vargic non raggiungono i suoi livelli, l’estremo difensore della nazionale italiana è il titolare indiscutibile“. Poi svela un retroscena su Gigi Buffon: “Fu vicino alla Lazio non solo per le sue simpatie verso la tifoseria biancoceleste, peraltro ricambiate… Zoff, allora Presidente, con il Patron Sergio Cragnotti, mi chiesero informazioni riguardo a Gigi che allora militava ancora nel Parma. In particolar modo Dino già stravedeva per Buffon, considerandolo addirittura più forte di lui. Alla fine fra Parma e Lazio non se ne fece nulla, le due società a quei tempi si scambiavano diversi calciatori, ma non Buffon anche perchè a Roma giocava in porta Luca Marchegiani. A proposito della capitale, ad onor del vero Buffon fu ad un soffio dal vestire la maglia della Roma, perchè Capello e Baldini lo volevano in giallorosso a tutti i costi. Gigi era all’Olimpico con il Parma nel giorno del terzo scudetto della Roma, come io ero in campo a Marassi con il Genoa nel giorno del secondo tricolore romanista 18 anni prima, pensate che coincidenza… Tuttavia, nel 2001, arrivò la Juventus che a suon di miliardi si assicurò quello che poi con il tempo è diventato il portiere più forte del mondo e forse della storia del calcio“.