Per parlare del particolare momento che sta attraversando la società biancoceleste è intervenuto ai microfoni di “I Laziali Sono Qua” l’ex Felice Pulici.
Queste le sue parole: “L’importante sarà capire come si sia potuti arrivare in un momento fondamentale come può essere l’inizio di una nuova stagione in una situazione simile. Il fallimento della stagione scorsa è stato dovuto soprattutto alla cattiva partenza. Ritrovarsi in queste condizioni è poco incoraggiante. Ora si riparte con Inzaghi, ma non può essere considerato un elemento di continuità data la sua scarsa esperienza”.
Anderson, Onazi, Keita, tutti casi particolari: “Spetta alla società mettere i giocatori in grado di esprimersi al meglio puntando sul senso di appartenenza alla società. Per Felipe partecipare alle Olimpiadi per rappresentare il suo paese a Rio è una occasione irripetibile. E’ la società che magari deve studiare una preparazione che gli possa permettere di far bene alle Olimpiadi e mantenere la forma saltando una partita soltanto. Inoltre avrebbe potuto essere un aspetto psicologico importante per permettergli di dare il massimo anche per la nostra causa”.
Il clamoroso gesto dei giornalisti presenti alla conferenza stampa di Lotito rappresenta un punto di non ritorno? “Il fatto che la stampa, anche se non tutta, finalmente ha deciso di comportarsi diversamente dal solito è sicuramente un aspetto interessante. Penso che Lotito conoscesse da tempo la situazione che si stava creando, per questo credo abbia fatto intervenire prima l’avvocato Gentile e Tare per permettere un contraddittorio senza esporsi personalmente per poi prendersi l’ultima parola. Credo sia stata una prova di forza, ha solo voluto rivendicare che è lui e solo lui a gestire il club anche a costo di ritrovarsi con lo stadio vuoto. Ma sono mosse che rischiano di portare ad una frattura insanabile”.
Sul caso Bielsa: “I segnali c’erano tutti, la stampa aveva riportato le perplessità del nuovo tecnico quindi il presidente ne era consapevole prima di sabato. Bisognava prendere almeno due rinforzi prima del ritiro anche se ne erano stati richiesti quattro: ma tra il tentare e non riuscire e il restare immobili c’è differenza. Oggi ci si dice che Lotito e Bielsa si sono incontrati solo una volta, ciò dimostra come sia stata gestita la trattativa. Lotito avrebbe dovuto essere più presente nella questione Bielsa, invece di pensare alla Nazionale e agli Europei. E’ stato ritenuto più importante spiattellare al mondo di voler portare Bielsa a Roma che la reale volontà di farlo. Ora il rischio è che i giocatori tentino di sfruttare la situazione per dichiarare che vogliono cambiare squadra. E’ chiaro che ora dipenderà tutto dal mercato che verrà fatto, anche per convincere i giocatori nell’operato societario ma è ovvio che se per acquistare bisognerà attendere i soldi della cessione di Candreva si perderà altro tempo”.
Su Inzaghi: “Doveva andare alla Salernitana, ma stranamente il suo passaggio non era stato ufficializzato. Questo fa capire quanti dubbi c’erano sull’arrivo di Bielsa. Come del resto è strano che il primo luglio, quando è stato depositato il contratto, il tecnico argentino non sia stato annunciato. La Borsa doveva venire a sapere dell’operazione solo una volta che tutto era concluso. Invece qualcuno sapeva e ha temporeggiato. Sono problemi che nascono dalla fatto che comanda una sola persona e dalla mancanza di voglia di strutturare la società su più livelli. Componenti fondamentali per evitare i problemi perché una presenza saggia e capace di conoscere l’ambiente potrebbe portare alla prevenzione di alcuni errori”.