Cristiano Lombardi, esterno biancoceleste classe 1995, è intervenuto in collegamento, dal ritiro di Auronzo di Cadore, ai microfoni di Lazio Style Channel.
“Questa è per me un’esperienza fantastica e inaspettata, ero in vacanza, è arrivata la chiamata e mi sono trovato qui. Qui l’obiettivo è lavorare duro. Ho avuto la fortuna di poter fare un’esperienza con i professionisti in Serie B. Queste opportunità ti formano come ritmo gara, comincia fare il paragone con giocatori più grandi e impari molto, dopo due anni mi sento più pronto di quanto ero quando sono uscito dalla Primavera. Prima della chiamata di mister Inzaghi, avevo la speranza di poter tornare qui, ma era solo una speranza. Per noi giovani italiani, spesso le porte sono chiuse, e spesso se una stagione non va bene, ci rimette sempre il giovane piuttosto che il ‘senatore’.
Il mio obiettivo in questo ritiro è quello di avere un’opportunità, ero nel pieno del mercato per trovare una soluzione con la società e il mio agente, qui invece vuol dire giocare nel maggiore livello e giocarmi le mie chances.
Per giocare a calcio ci vuole tanto lavoro e umiltà, in Serie A serve tanta personalità e i ritmi sono totalmente diversi dalla Serie B, e bisogna trovarli il prima possibile.
Il mio primo anno a Trapani non è stato positivo, la stagione era partita bene con il gol all’esordio ma non c’è stata continuità, così da novembre ho giocato solo pochi minuti, perdi ritmo gara e perdi tanto quando ti alleni e basta senza scendere mai in campo. L’anno dopo l’esperienza ad Ancona è stato più positivo perché, abbiamo lottato per i playoff .
Mi ispiro molto a Candreva, ho potuto rubare molto stando qui, ed è un pregio potersi allenare con lui, si è creato un bel rapporto e mi sono affidato molto a lui.
Le mie caratteristiche nascono come esterno destro del 4-3-3, ma negli ultimi anni ho giocato molto nel 4-4-2, alla fine cambia poco. Da seconda punta non mi trovo benissimo lo stesso. E’ capitato anche di fare il quinto nel 3-5-2 e non mi dispiace per niente, ma queste sono scelte che fanno gli allenatori.
Devo migliorare sulla fatica, quando fatico troppo, soffro mentalmente soffro, e poi vorrei migliorare nello smarcarmi sulla destra e tirare ad incrocio. Conosco bene tutto lo staff di mister Inzaghi. E’ un uomo con tante qualità, è stato giocatore quindi sa come creare il gruppo, come e quando rimanere sereno e quando avere più pressione, ha tanto carisma e trasmette tutto quello che ha in maniera positiva.
In questo gruppo conoscevo già Radu e Felipe, ovviamente Cataldi con cui ho giocato in Primavera, e gli altri giovani”.