Succede solo in Serie A, ma è meglio non farne un jingle, perché c’è poco di cui vantarsi e di certo il dato fa al nostro campionato una cattiva pubblicità: succede, dunque, che tra il luglio 2009 e il dicembre 2015 l’Italia è l’unico paese europeo sui 31 presi in esame (e tra questi sono esclusi evidentemente soltanto quelli minori) in cui il numero di Under 22 stranieri scesi in campo supera per minuti giocati quelli locali. A dimostrarlo è uno studio del Cies, l’osservatorio del calcio con sede a Neuchatel, in Svizzera. I calciatori analizzati sono quelli che partita per partita, in ogni stagione, non avevano ancora compiuto i 22 anni: dal giorno successivo sparivano dal calcolo.
L’anomalia italiana risulta evidente dal dato appena esposto: che i giovani utilizzati siano pochi (come in Cipro, fanalino di coda della classifica, dove nel complesso gli Under 22 hanno trovato spazio solo nel 6,2% dei casi) o tanti (come in Croazia, dove la percentuale tocca la cifra record del 28,7), in tutti i campionati i talenti locali hanno comunque avuto più minuti a disposizione di quelli stranieri. Tutti, tranne in Serie A, dove col 4,2% i ragazzi provenienti dall’estero battono quelli italiani, fermi al 3,3%, che è anche la percentuale più bassa riservata agli “indigeni” in tutta l’Europa. Fonte: Gazzetta.it