Per larghi tratti dello scorso campionato la Lazio è stata la seconda/terza peggior difesa della stagione, preceduta solo dalle disastrate retroguardie di Carpi e Frosinone. La situazione a fine campionato si è un po’ stabilizzata, ma per i biancazzurri il rendimento difensivo è stato assolutamente lontano da quello delle formazioni di vertice.
Complice l’assenza di Stefan De Vrij, che ad Auronzo sta lavorando sodo per riuscire a tornare quello di un anno fa. Il difensore olandese sta effettuando un ciclo di infiltrazioni che fa parte del protocollo chirurgico dopo il lavoro di ricostruzione della cartilagine del ginocchio compiuto dai medici. Contro il Padova De Vrij ha giocato un tempo dal primo minuto, apparendo ancora un po’ imballato seppur già pronto in alcuni automatismi.
Dal suo recupero passano buona parte delle speranze della Lazio per una buona stagione. Così come bisognerà valutare l’affidabilità fisica dei due esterni titolari. Dusan Basta ha retto venti minuti contro il Padova, per l’ennesimo affaticamento dopo il travagliatissimo finale della scorsa stagione. Stefan Radu deve provare a saltare meno partite rispetto al suo standard abituale, e questo si sa: il romeno sembra però voler quest’anno vestire i panni del leader, per dimostrare che il rinnovo di contratto fino al 2020, ottenuto un anno fa, non è stato un azzardo per la società.
Il capitolo più spinoso è quello relativo al secondo centrale: con Gentiletti al Genoa e Bisevac escluso dal ritiro, al momento ci sono Hoedt e Mauricio a contendersi il posto al fianco di De Vrij. Situazione anche numericamente insufficiente: se Rodrigo Caio arriverà sarà solo dopo le Olimpiadi, ma l’impressione è che servi anche un altro centrale di livello, esperto, per evitare un anno di affanni al povero De Vrij.
I
nzaghi sta lavorando sodo sugli schemi e sulle specifiche difensive, dedicando sedute ed esercizi particolari per una difesa che mai come quest’anno avrà in mano il destino della Lazio.
Fabio Belli