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Caro Felipe, così non va e ti spiego il perchè…

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Lo strano caso di Felipe Anderson. Un ragazzo di soli 23 anni che si permette, al termine di una stagione al di sotto delle aspettative, di fare orecchie da mercante con la società e decidere in autonomia di partecipare alle Olimpiadi. Per chi non conoscesse la stora, il Brasile ha convocato Felipe per i giochi olimpici di Rio ad agosto. Il giocatore, in vacanza in Brasile, non si è presentato a Roma per le visite mediche. La Lazio, di contro, lo ha richiamato, minacciandolo di agire legalmente e di multarlo.

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Infatti la Lazio non vorrebbe perdere il calciatore per tutto il mese di agosto e lo ha richiamato alla base negandogli le Olimpiadi. Il brasiliano non ha gradito e sta facendo muro contro muro nei confronti della società. A questo punto è lecito domandarsi: come può un ragazzo di soli 23 anni, che non è di certo un fenomeno e nelle condizioni di dettar legge, permettersi questi atteggiamenti? Complice è anche la società, che non ha inviato emissari in Brasile a “riprenderlo”. La “minaccia” di una multa ad un calciatore nonfa effetto.

Caro Felipe, così non va e ti spiego il perchè:

1 – Non hai rispetto per la maglia della Lazio
2 – Sei un tesserato della Lazio, tuo datore di lavoro, pertanto devi rispettare le direttive dell’azienda Lazio
3 – Agli occhi del nuovo mister non fai di certo bella figura. Non pensi che tornare a Roma ti permetterebbe di giocarti le tue carte per un posto da titolare inamovibile?
4 – Il rispetto nei confronti dei tifosi della Lazio che fine ha fatto?

I

nfine, ed è solo una considerazione, se parteciperai alle Olimpiadi abbandonando la Lazio, non lamentarti se i tifosi non ti sosterranno come hannos empre fatto.

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