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A breve l’incontro decisivo per la candidatura alle Olimpiadi di Roma 2024

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Il vicesindaco di Roma con delega allo sport, Daniele Frongia, presente ad Ostia all’inaugurazione della pista di atletica leggera presso lo stadio “Pasquale Giannattasio”, realizzata nell’ambito del progetto Sport e Periferie istituito dal Governo in collaborazione con il Coni, ha confermato la posizione del nuovo sindaco Raggi e del comune della possibilità di una candidatura alle Olimpadi del 2024.

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Queste le sue parole: “A breve avremo un incontro con Malagò, il presidente del Coni. La nostra posizione è sempre la stessa. Andremo avanti sull’analisi, ma non è questo il contesto giusto per parlarne. E’ una giornata di festa, ci troviamo in un municipio sciolto per Mafia e stiamo restituendo alla cittadinanza una bellissima pista, storica, non solo per gli atleti, ma per tutte le famiglie”.

La posizione della Sindaca romana ormai è nota: sono altre le priorità della città rispetto ai Giochi. Malagò tenterà di tutto per convincere il Comune, e chi lo gestisce, che è giusto andare avanti con il sogno olimpico, così come è giusto pensare anche al quotidiano. Anche il Governo ha rotto il silenzio sui Giochi, schierandosi apertamente al fianco di Malagò ed è pronto a dare battaglia.

Queste le parole del sottosegretario con delega allo sport, Luca Lotti, anche lui presente alla manifestazione: “Credo che ci siano ancora speranze per la buona riuscita della candidatura di Roma ai Giochi del 2024. Come governo siamo al fianco del presidente Malagò e supporteremo tutte le attività che servono per avere le carte in regola”.

La candidatura quindi è ancora possibile ma sarà difficile. Malagò, dal canto suo, anche oggi ha usato parole equilibrate: “Il dossier non è la Bibbia si può modificare” ha precisato Malagò. Ma il Villaggio Olimpico deve essere fatto a Tor Vergata. Nel contempo, però, chiude sulla possibilità di fare un referendum per sentire come la pensino i cittadini romani: “Non siamo contro il referendum sulle Olimpiadi, ma andava fatto prima. Per un fattore tecnico il referendum non può essere fatto prima del primo semestre del 2017, ma con il voto a settembre 2017 significa dire che la candidatura non può andare avanti”.

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