Intervenuto su Radio Incontro Olympia alla trasmissione di Franco Capodaglio, uno dei promotori di Emozione Lazio ed ex responsabile della comunicazione Lazio ai tempi di Cragnotti, Guido Paglia ha parlato delle ultime notizie sugli azionisti: “Il messaggio sta arrivando a tutti, proprio ieri si è palesato un notaio che ha delle azioni e ci stiamo mettendo in contatto con lui. Il passaparola sta funzionando. La cosa è lenta perché deve essere metabolizzata dall’ambiente, comunque le cose stanno procedendo bene. L’obiettivo minimo è quello del 2 o 2,5% che è la quota per iniziare a potersi muovere”.
Paglia denuncia una certo lassismo da parte della Consob: “Questa nuova norma già usata dal presidente Lotito di non pubblicare la trimestrale ci sta spingendo a chiedere informazioni alla Consob di cosa sta avvenendo, perché l’assenza della Consob sulle questioni della Lazio è totale. La Juve ha pubblicato lo stesso la trimestrale anche se non era dovuta. La Lazio invece ha subito sfruttato questa nuova norma mancando di trasparenza. E’ evidente che qualcosa la Lazio vuole nasconderla. Più i piccoli azionisti si sentono privati di notizie più saranno spinti a rivolgersi a noi. Questa cosa ha creato un piccolo allarme. La Juve ha mostrato che ha i conti in regola, invece Lazio e Roma no. Secondo noi la Consob non sta facendo a pieno il suo dovere sul controllo delle società di calcio. Tutte quelle che sono variazioni abnormi rispetto all’anno prima dovrebbe spingere la Consob ad accendere un faro: come ad esempio quell’anticipo delle spettanze dei diritti della Uefa pari a 20 mln che sono stati messi a bilancio nel 2015 anziché quest’anno. Adesso stiamo valutando come muoverci: pensiamo di presentare attraverso i nostri legali degli esposti per attenzionare la Consob. Se questa non si dovesse muovere, ci rivolgeremo al ministero controllante dell’Economia. Noi ci vogliamo muovere nel pieno della legalità per segnalare delle discrasie che meritano di essere approfondite. Ai tempi in cui io ero alla Lazio la Consob mi chiamava ogni giorno, quando ad esempio un giornale ci accostava un giocatore e il titolo saliva, la Consob mi chiamava costringendomi a smentire”.