Non sta più nella pelle Carlo Tavecchio. L’Italia di Conte incanta e fa innamorare di sé il popolo italiano. Ora il prossimo avversario ai quarti si chiama Germania. I campioni del mondo sono un avversario terribile in questo momento, ma il n.1 della FIGC non ha paura anzi…sono i tedeschi per lui che devono preoccuparsi. Questa Italia non teme nessuno: “La Germania deve preoccuparsi di questa Italia. Ieri (lunedì n.d.r.) avranno visto anche loro che abbiamo fatto una signora partita, senza subire il tiki taka spagnolo. Conte studierà bene tutte le situazioni e noi ci presenteremo in campo con la solita voglia di vincere. Abbiamo vinto con il gioco – ha aggiunto a Radio anch’io Sport – sono orgoglioso, mai avuto dubbi che avremmo vinto”.
SU CONTE – “Una serata magnifica che corona un percorso iniziato due anni fa, con tanta voglia di recuperare dopo la brutta figura in Brasile. Conte voleva dimostrare che questa nazionale poteva entrare nel cuore degli italiani, e ora la nostra squadra è emblema di unità, con un gruppo che è orgoglioso di indossare questa maglia, e che ha la voglia di vincere del suo allenatore. Quando l’ho scelto sembrava una scelta facile – ha aggiunto – È un grande tecnico, un grande uomo, di parola, di sacrificio. L’unico problema era l’ingaggio, ma ho fatto capire allo sponsor che lui era l’unica possibilità per arrivare qui. Purtroppo andrà via, ma è stato un investimento che sta rendendo sotto ogni aspetto”. Con un pizzico di orgoglio il presidente federale rivendica la scelta fatta e ora sognare non è vietato. “Abbiamo dimostrato che nel momento del bisogno emergono le nostre qualità – ha concluso – la nostra capacità di fare gruppo. Abbiamo dimostrato di avere il senso della patria e dell’orgoglio nazionale. Col lavoro abbiamo creato una grande squadra“.
SU VENTURA – “Ho pensato subito a Giampiero Ventura come erede di Conte. È un personaggio importante, un maestro di calcio. È la persona giusta per traghettarci in questo momento di transizione. Con il suo lavoro sono sicuro che riusciremo a creare in pochi anni una ‘canterà famosa come ai tempi di Bearzot e Vicini. Insomma come ai tempi delle nostre vittorie più importanti Sarà un investimento che sono certo porterà dei frutti per il nostro calcio”.
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onte: Corriere dello Sport