E’ un Antonio Conte contento ma prudente quello che si presenta in sala stampa dopo la vittoria dell’Italia sul Belgio. Queste le sue parole: “Per fortuna nel calcio parla sempre il campo. Dobbiamo sempre farci trovare pronti su quello che prepariamo per dare soddisfazione a noi stessi e a noi tifosi”.
E’ scoccata la scintilla emotiva in questo gruppo?
“Io lo dico fin dall’inizio: questo è un gruppo di uomini e di bravi calciatori. Questo è molto importante perché in queste competizioni è necessaria l’alchimia. La soddisfazione più grande è vedere la partecipazione da parte di tutti, di chi è entrato e di chi è rimasto in panchina. Questo dimostra l’unità di intenti del gruppo. Bisogna essere contenti oggi e un po’ domani ma poi bisogna pensare alla Svezia perché è ancora vivido il ricordo di due anni fa quando dopo aver battuto l’Inghilterra uscimmo al primo gruppo..”
La squadra poteva dare di più?
“Non lo so, ai ragazzi ho chiesto di dare il massimo per non avere rimpianti. Abbiamo unità di intenti, vogliamo gli ottavi. Credo che i tifosi abbiamo apprezzato questa squadra che butta il sangue, più delle giocate e delle finezze”.
Questa vittoria sovverte i pronostici?
“Una singola partita non può spostare i giudizi. Abbiamo ancora la ferita aperta quando due anni fa dopo un ottimo esordio contro l’Inghilterra uscimmo al primo turno. Sappiamo delle difficoltà che ci aspettano, i ragazzi devono fare qualcosa di straordinario. La gara di oggi non deve appagare la loro sete”.
La squadra rischia di sedersi sugli allori dopo questa vittoria?
“Ho un gruppo di ragazzi intelligenti che sa che questa vittoria è importantissima per il passaggio del turno, am dobbiamo continuare a lavorare al massimo. Io sono emozionato di essere il ct in una competizione ufficiale, anche i ragazzi lo sono nell’indossare questa maglia”.
Un commento sul Belgio?
“Anche stasera hanno dimostrato la loro forza, sia nei titolari che nei panchinari. Sono una certezza: hanno grandi talenti e una squadra candidata alla vittoria finale nonostante la sconfitta. Sono contento dei miei ragazzi, hanno saputo soffrire quando ce n’era bisogno”.
Fabrizio Piepoli