Lucas Martin Castroman, in diretta su Radio Incontro Olympia, racconta il tecnico argentino così: “Bielsa è come un padre per me. E’ stato l’allenatore che mi ha fatto esordire nel Velez, mi ha insegnato tutto quello che serve per fare il calciatore. Mi ha costruito anche dal punto di vista umano, ero un ragazzino, avevo 17 anni. Lui mi ha fatto diventare un uomo. Abbiamo vinto lo scudetto, e lui poi se n’è andato. Gli hanno offerto tantissimi soldi per rimanere, ma lui sapeva che non si sarebbe potuta ripetere quell’annata. Marcelo Bielsa è il migliore allenatore al mondo. Ama il calcio, tanto. E’ matto, ma non solo nel calcio, nella vita. Quello che fa lo fa al mille per mille, non molla mai e insegna questo ai suoi calciatori. Gli piace lavorare tantissimo. Farà benissimo in Italia, lavora sempre e ci crede con tutto se stesso. Se accetta significa che desidera fortemente venire. Non sono i soldi il problema. Se gli piace la squadra, il posto e il progetto, viene. Nel 2003 è stato a Formello con la nazionale. Sono convinto che farà benissimo, però anche i giocatori devono seguirlo. Bielsa lavora su ogni giocatore e vuole che tutti lo ascoltino. Non guarda il nome, se i ragazzini stanno meglio di un campione giocano loro. E’ fatto così. Se si sceglie Bielsa significa che si sta cercando e si vuole fortemente prendere lui, altrimenti ce ne sono tanti altri che costano anche meno. Il suo calcio può far tornare i tifosi allo stadio, mettendo da parte ogni attrito con la società e tutto il resto che esula dal campo. Bielsa potrebbe essere l’arma giusta per convincere Biglia a rimanere. Poi ci sono tanti altri discorsi che non conosciamo, economici e famigliari. Però con Bielsa il presidente mostra un segnale importante, trasmette anche a Biglia l’idea che si vogliono fare le cose fatte bene”.
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Fabrizio Piepoli